TURNO DI NOTTE

Il mondo dimenticato di Carlo Ubbiali

Nell’album Panini dei Campioni dello sport del 1967-1968 la figurina di Carlo Ubbiali era la numero 317. Con uno di quei caschi che andavano di moda negli anni Sessanta, di quelli che lasciavano scoperta la faccia, Carlo Ubbiali inforcava una motocicletta Augusta. La foto era di quelle in bianco e nero colorate a mano in maniera approssimativa: la moto era di un rosso scuro, lui indossava una tuta da pilota di un improbabile color marrone. Chi era Carlo Ubbiali?

Fino a ieri la memoria ne aveva cancellato il ricordo. È bastato, però, leggere la notizia della sua morte a 90 anni e osservare una sua foto per essere gettati all’indietro nel tempo. Le agenzie ricordano che Carlo Ubbiali, negli anni Cinquanta, era stato il motociclista italiano più amato e seguito, vincitore di 39 gare su 74 disputate.

Di colpo, quel nome e quel volto sono tornati di nuovo nel regno dei vivi proprio nel giorno della sua morte. Il mondo in cui sono stati risucchiati dalle nebbie del tempo non è, però, quello delle cose esistenti, ma il paese della memoria, il regno perduto della nostra infanzia che, per un momento, torna a nascere e illuminare il nostro presente. Così, con la luce dimenticata dell’innocenza, che un tempo fu nostra, non ancora ferita dal sospetto di un destino.

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