il caso

È tornata la salmonella nei fiumi Feltrino e Moro

L’Arta certifica la presenza del batterio a San Vito, Ortona e Rocca San Giovanni. Infuriati i sindaci, mentre i depuratori della Sasi sono ancora sotto sequestro

LANCIANO. L’estate è alle porte, ma i 12 depuratori della Sasi sottoposti a sigillo nell’aprile 2015 su richiesta della Procura sono ancora sotto sequestro e nei fiumi Moro, Feltrino e torrente Fontanelle è stata riscontrata la presenza di salmonella. È questa la situazione che si delinea all’indomani dell’inizio del processo che vede imputati, per reati ambientali, il presidente della Sasi, Domenico Scutti, e Alfiero Marcotullio, amministratore della Ecoesse, società che aveva l’appalto per controllare gli impianti di Atessa, Bomba e Quadri. Il ministero dell’Ambiente ha chiesto un maxi risarcimento di 25,6 milioni di euro, ma chi subisce maggiormente le conseguenze dei depuratori malfunzionanti sono i Comuni costieri, alle prese, ogni estate, con i timori e le ripercussioni sulla balneabilità delle acque.

SALMONELLA. Proprio in questi giorni l’Arta ha certificato la presenza del batterio della salmonella nel fiume Feltrino a seguito di un prelievo sotto il ponte della Statale 16, a San Vito. Il campione è stato inviato all’Istituto zooprofilattico di Teramo per capire a che ceppo appartenga il batterio. Sul tratto vige ancora l’ordinanza emanata dal Comune lo scorso maggio, che vieta il prelievo e qualsiasi uso delle acque del torrente. Salmonella anche nel fiume Moro, dove proseguono gli sversamenti fognari provenienti dalla zona di Orsogna, e nel torrente Fontanelle, a Rocca San Giovanni, dove era stata riscontrata già un anno fa.

COMUNI. «Siamo stufi», tuona il sindaco di San Vito, Rocco Catenaro, «da anni si sa che ci sono numerosi scarichi non a norma, lo diciamo da una vita e nessuno ci ascolta: siamo pronti ad azioni eclatanti. Non è possibile che non si facciano controlli sui tantissimi abusivi che sversano nel fiume. Noi sindaci della costa siamo sempre i più colpiti e gli unici a subire le conseguenze negative di uno stato di cose tragico». Allarmato è anche il sindaco di Rocca San Giovanni, Gianni Di Rito: «Dopo il danno del mancato riconoscimento della Bandiera Blu lo scorso anno, proprio a causa del sequestro dei depuratori, la situazione si ripresenta anche quest’anno. Gli impianti sono ancora sotto sequestro e probabilmente la Bandiera Blu salterà anche questa estate». A seguito dell’inchiesta depuratori dello scorso anno, Di Rito aveva avanzato una richiesta di 300mila euro alla Sasi per danni d’immagine. «Sono stato il primo a puntare il dito contro i responsabili di questa situazione», rimarca, «adesso mi aspetto che si faccia finalmente qualcosa e che la Regione stanzi dei fondi per questa che è una vera e propria tragedia del nostro territorio. Si parla di Parco marino, di Costa dei trabocchi, Via Verde e turismo e poi non funzionano i depuratori».

BALNEAZIONE. Ma se da un lato l’Arta evidenzia la situazione dei fiumi molto critica, dall’altro i dati forniti per il mare di Rocca San Giovanni, San Vito e Fossacesia sono più che rincuoranti. Addirittura Fossacesia, come rimarca il sindaco Enrico Di Giuseppantonio, ha una qualità delle acque “eccellente”. «Stiamo provvedendo», aggiunge, «a far realizzare un nuovo depuratore a confine con i comuni limitrofi e a potenziare quello esistente a Torino di Sangro stazione».

CLASS ACTION. Diverse associazioni lancianesi, tra cui Ilaria Rambaldi onlus e Italia Nostra, avevano avviato una class action nei confronti della Sasi a seguito dell’inchiesta sui depuratori. «Non ci siamo fermati», commenta il presidente di Italia Nostra, Pierluigi Vinciguerra, «soprattutto perché la Regione non ha mai risposto in modo esaustivo sul problema».

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