A Lanciano il laboratorio del turismo religioso

Una trentina di operatori nel workshop di venerdì e sabato all’Arcivescovado si punta sui mercati europei e sudamericani per incrementare le presenze

LANCIANO. La città del Miracolo Eucaristico si pone ancora una volta come un laboratorio internazionale per studiare e incrementare il fenomeno del turismo religioso in Abruzzo.

Sono una trentina gli operatori italiani e stranieri che incontreranno venerdì e sabato oltre cento titolari di strutture ricettive provenienti da tutta Italia. Il motivo dell'incontro è l'undicesima edizione del worshop Culto e cultura, di scena nel Palazzo dell'Arcivescovado. Le sfide da affrontare sono ambiziose, prima fra tutte quella di calamitare i gruppi di pellegrini di passaggio a Lanciano e farli rimanere anche più di un giorno a soggiornare in Abruzzo, alla scoperta di Miracoli, cattedrali, santuari, ma anche delle bellezze artistiche e naturalistiche.

Il turismo religioso vive infatti da sempre su tabelle di marcia ben definite, con itinerari già organizzati a monte del viaggio e tappe prefissate che non consentono cambi di rotta. La sfida è dunque quella di attrarre i tour operator prima ancora che organizzino i viaggi e spiegare loro che c'è tutto un contorno al culto tanto amato da fedeli e pellegrini di tutto il mondo.

«Il turismo religioso» commenta l'assessore Pino Valente «sembra non conoscere crisi. I risultati di questo fenomeno in Abruzzo e in città sono confortanti e questo grazie all'attrattività dei nostri territori». I mercati da conquistare sono quelli europei, con Polonia e Germania in testa, quelli sudamericani, con il Brasile che traina un buon numero di turisti religiosi e quelli asiatici, emergenti e dilaganti anche in questo settore. «Si parte dalla Polonia e dalla Germania per seguire le orme di chi nel turismo religioso ha tracciato una strada ormai da anni» spiega Enzo Giammarino, presidente di Infiera, la società che organizza il workshop, « in particolare la Polonia è il primo mercato dell'Abruzzo per il turismo religioso e il primo mercato di religiosità itinerante nel mondo».

Tra le tante offerte, in una visione «non più campanilistica, ma di comprensorio» annota Valente, «c'è soprattutto il cammino dell'apostolo Tommaso, un itinerario di 450 chilometri da percorrere a piedi (137 chilometri dei quali già segnalati) che tocca mete religiose come Sulmona, Manoppello, Bucchianico, Guardiagrele, Lanciano e Ortona. Ma in città si deve fare ancora il grande passo. Mancano punti di ristoro, alberghi, segnaletica, aree attrezzate, percorsi pedonali per i pellegrini che, ad esempio su corso Roma, devono fare la gimcana tra le auto per raggiungere la chiesa di San Francesco, santuario del Miracolo Eucaristico.

«Bisogna lavorare molto sull'accoglienza» ammette Valente «ma il nostro impegno è massimo e a breve saremo in grado anche di fornire numeri e dati più precisi».

Daria De Laurentiis

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