Abiti delle studentesse Isa per un’industria di moda

Presentato il progetto della Agenzia dello sviluppo della Camera di commercio Sfilano i modelli della ragazze del liceo artistico Nicola da Guardiagrele

CHIETI. Abiti luminosi e d'impatto e l'orgoglio di averli realizzati con tecniche tra le più innovative. Protagoniste di una formazione che le vede coinvolte tanto nei processi ideativi che in quelli produttivi, Francesca Di Felice, Cinthya Di Tomasso, Anastasia Ferrara, Elda Muca, Stefania Nicolucci, Jessika Tortora, sono le studentesse dell'Istituto d'arte "Nicola Da Guardiagrele", che partecipano al progetto "New skills New textiles", messo in campo dall'Agenzia di sviluppo della Camera di commercio di Chieti, dalla loro scuola e dall'azienda Bond Factory di Chieti Scalo. Un mix di teoria e pratica, che probabilmente per qualcuna di loro finirà anche in un contratto di lavoro, ma che innanzitutto si propone come progetto innovativo ed è stato presentato ieri nella sede dell'ente camerale in piazza Vico.

«Questo è il perfetto risultato di una sinergia propulsiva», dice la preside Giuseppina Politi, «perché non ha visto, come di solito nell'alternanza scuola-lavoro, coinvolte solo l'azienda e l'istituto scolastico, ma anche le istituzioni, come la Camera di commercio e la Cna. Le ragazze, questo è molto importante, sono state calate fino in fondo nella vita dell'azienda, che fa anche ricerca, e dunque hanno potuto partecipare alla fase creativa come a quella produttiva». Un progetto per e dalle donne, protagoniste al di qua e al di là della cattedra.

«L'orientamento al lavoro e all'imprenditoria», afferma Letizia Scastiglia, presidente dell'Agenzia di sviluppo della Camera di commercio teatina, «è un ulteriore terreno sul quale si stanno implementando con successo azioni concrete della nostra Agenzia. Progetti come questo ci inorgogliscono perché fanno sistema tra attori di mercato e non solo, facendo emergere eccellenze come la Bond Factory». Azienda propulsiva senza dubbio, anch'essa con una donna al timone.

«E' importante per me» afferma Anna Maria Di Rienzo, «trasferire alle nuove generazioni quel che ho imparato ma, soprattutto, la convinzione che con la determinazione e la passione si costruiscono grandi risultati». Loreto Di Rienzo, titolare della Dyloan Studio di Milano, fratello di Anna Maria che con lei 25 anni fa avviò la Bond Factory, arriva un messaggio importante. «Nella moda è fondamentale il concetto di sostenibilità», racconta, «che può giocare un ruolo fondamentale anche nel rilancio del Made in Italy. Sostenibilità che significa, prima di tutto,vestire l'abito della cultura che lo forgia, pensandolo e producendolo localmente ma con la ferma convinzione di vendere in tutto il mondo».

Sipo Beverelli

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