Lanciano

Abusi sessuali con il coltello, condannato a cinque anni

L’aggressore spinse la vittima in un vicolo, le strappò i vestiti e la palpeggiò. La giovane si mise ad urlare, reagì con calci e pugni e riuscì a evitare lo stupro

LANCIANO. Aggredita, minacciata con un coltello alla gola, spinta e braccata in un vicolo di Civitanova e violentata. Le ha palpeggiato il seno dopo averle strappato i vestiti di dosso e sarebbe andato oltre se la ragazza allora 28enne, con calci, pugni e graffi non fosse riuscita a scappare e a denunciarlo. Nicolae Obogeanu, 37 anni romeno, residente a Lanciano ora è stato condannato per violenza sessuale dal tribunale composto dai giudici Francesco Marino, presidente e a latere Giovanni Nappi e Stefania Cantelmi, a 5 anni di reclusione e 5 mila euro di risarcimento danni alla vittima costituitasi parte civile. I fatti risalirebbero al 24 aprile 2012, a Lanciano. Per l’accusa, rappresentata in aula dal pubblico ministero Rosaria Vecchi l’uomo, la sera del 24 aprile 2012, avrebbe notato la ragazza, 28 anni moldava ma residente in città, l’avrebbe seguita e aggredita puntandole un coltello alla gola per impedirle di chiedere aiuto. Approfittando delle strette vie del centro storico l’avrebbe spinta dentro un vicolo dove l’avrebbe bloccata. E, dopo averle strappatole di dosso la maglia, l’avrebbe costretta e subire atti sessuali, ad avere un rapporto. E’ riuscito a palparle il seno ma non ad andare oltre perché la vittima ha reagito: l’avrebbe colpito con spintoni, calci e pugni, riuscendo così a farlo cadere a terra, a divincolarsi e a fuggire. Nonostante la paura, la vergogna e il timore la ragazza non avrebbe perso tempo e l’avrebbe denunciato. Il processo è partito due anni fa, dopo il rinvio a giudizio deciso dal giudice Flavia Grilli nel luglio 2013. Ora è arrivata la sentenza di condanna a 5 anni e del risarcimento danni alla parte civile. Sentenza accolta favorevolmente dalla vittima e dal suo legale, Luca Travaglini. Ma, l’avvocato Massimo Biscardi, legale dell’uomo, è pronto a fare ricorso in appello. «Cinque anni di reclusione per un presunto palpeggiamento è una pena sproporzionata rispetto ad altre commisurate dal tribunale di Lanciano per lo stesso reato», ha commentato Biscardi «Faremo ricorso in appello e confidiamo nel ridimensionamento della pena».

Sono già due i rinvii a giudizio decisi da gennaio ad oggi dal tribunale frentano per reati di violenza sessuale e diverse le inchieste in corso. In due di queste purtroppo, le vittime dei presunti abusi sessuali sono minori. L’attenzione della procura di lanciano su questi reati è altissima. E tra l’attenzione della Procura e la forza delle donne di denunciare abusi e violenze nel 2014 ci sono stati in città 23 procedimenti e 28 indagati per violenza sessuale. Dati che, come precisato dal sostituto procuratore Rosaria Vecchi che si occupa in particolare di questi problemi, evidenziano che in due anni sono triplicate le violenze soprattutto perché è cresciuto il numero di donne che denunciano. (t.d.r.)

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