Accordo segreto «Ecco il documento: vado in Procura»

Mastrocola (Progetto nazionale): spartizione chiarissima Ora l’amministrazione comunale si dimetta

LANCIANO. Un foglio singolo, fotocopiato, con la dicitura “Protocollo d’intesa per la composizione del governo cittadino”, datato 20 maggio 2011 e, con in calce, le firme di Mario Pupillo, candidato di centrosinistra approdato al ballottaggio, Pino Valente e Donato Di Fonzo, i due leader del Polo civico sconfitti al primo turno. Si presenta così il documento segreto, di apparentamento, fra i tre aspiranti sindaci, che da giorni il centrodestra annunciava e ieri ha mostrato, in una Casa di conversazione affollata di gente curiosa, delusa e anche compiaciuta.

«Non c’è nulla da aggiungere, il documento parla da sé», esordisce Fiorello Mastrocola, «è messa nero su bianco la spartizione di poltrone. Lunedì al massimo lo consegnerò in Procura, valuterà la magistratura se c’è qualcosa che non va penalmente». Su come il documento sia arrivato in suo possesso l’esponente di Progetto nazionale si mantiene sul vago. «Un cittadino si è rivolto a noi ritenendo di avere fra le mani un documento compromettente», spiega Mastrocola, «questo ci inorgoglisce: sapeva che Pn non avrebbe insabbiato la cosa. Sono stati beccati con le mani nella marmellata, l’attuale amministrazione dovrebbe dimettersi». Qualcuno chiede garanzie sulla veridicità del documento. «Se è falso possono querelarmi», si schermisce Mastrocola.

Nell’accordo di apparentamento si stabiliscono l’assetto organizzativo del futuro governo comunale, «al fine di costituire la migliore squadra possibile», con gli incarichi di vicesindaco e presidente del consiglio effettivamente andati a Valente e Di Fonzo, insieme a un assessorato per parte. Per quanto riguarda le società partecipate dal Comune, l’intesa prevede che la presidenza delle Farmacie spetti a un rappresentante espresso dalle liste civiche, mentre il direttore - figura poi soppressa - sarà scelto «su base tecnica e professionale». La guida della Fiera, infine, al centrosinistra.

Il percorso fatto dal documento in questi due anni si può solo ipotizzare. Era in mani fidate, di qualcuno dell’entourage di uno dei tre firmatari, che, forse tradito o deluso nelle attese (personali o collettive?), ha consegnato il foglio al campo avversario.

«Il documento esiste, lo sapevano tutti», commenta l’ex sindaco Filippo Paolini, segretario del Pdl, il primo a parlare dell’accordo segreto giorni fa, «sarebbe più onesto ammetterlo e assumersi le proprie responsabilità». L’opposizione si riunirà, nelle prossime ore, per decidere le azioni da intraprendere. «Questa coalizione aveva impostato la campagna elettorale sul cambiamento, aveva fatto della trasparenza e della legittimità il suo leit motiv», afferma Paolo Bomba, capogruppo Udc, «il documento dice il contrario. Con il bando per le Farmacie sono stati ingannati 39 professionisti».

«Analizzato alla luce degli atti successivi, tutto corrisponde. Stavolta è il caso di dire “l’ha detto, l’ha scritto, e l’ha fatto”», ironizza Manlio D’Ortona (Pdl), riferendosi al vicesindaco Valente. Il più amareggiato è Ermando Bozza, sfidante di Pupillo due anni fa: «In campagna elettorale li invitai a palesare gli accordi. Che cosa poteva unire persone così diverse se non la spartizione di poltrone? Adesso basta con la politica moralizzatrice che sbandierano da due anni. Hanno dimostrato ancora incapacità di amministrare».

Stefania Sorge

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