Accusato di peculato per una lettera ai cittadini di Ripa

L’ex sindaco Petrucci in tribunale per aver scritto ai suoi concittadini a fine mandato coi soldi del Comune

CHIETI. Aveva scritto una lettera di commiato ai suoi concittadini, per ricostruire e ricordare 10 anni di mandato e per ringraziarli della loro vicinanza. L’ex sindaco di Ripa Teatina, Mauro Petrucci, ex assessore all’istruzione della giunta provinciale guidata da Enrico Di Giuseppantonio, e candidato al consiglio regionale per la lista «Abruzzo civico» a sostegno di Luciano D’Alfonso presidente, è finito sotto processo per peculato. Perché quelle lettere, scritte nel 2012, a due mesi dalla fine della legislatura, erano state pagate con i fondi del Comune: 700 euro.

Ieri mattina la prima udienza davanti al tribunale di Chieti, aggiornata a novembre perché il difensore, Italo Colaneri, ha fatto pervenire al collegio giudicante un certificato medico per malattia.

L’ex sindaco ieri era in aula e a margine dell’udienza ha voluto dire la sua.

«Sono denunciato per essere stato gentile con i miei concittadini», dice affiancato dall’attuale sindaco di Ripa Mauro Petrucci che è anche testimone nel processo e da altri dipendenti del municipio ripese.

«Quando decisi di scrivere questa lettera», continua, «ho chiesto consiglio ai miei collaboratori chiedendo loro se da cittadini sarebbero stati contenti di ricevere una lettera del genere e mi hanno risposto di sì così dopo averla scritta, tutti si sono attivati per inviarla a destinazione».

Petrucci venne denunciato dalla lista che poi rappresentò l’opposisizione secondo la quale il sindaco con quella lettera si sarebbe fatto campagna elettorale per diventare consigliere a spese della collettività. Ma Petrucci replica che l’accusa è ridicola perché, già assessore provinciale dal 2009, non aveva interesse a farsi eleggere consigliere del Comune di Ripa.

Poi Petrucci, fuori dall’aula di Corte di Assise, ha letto la lunga lettera che una collaboratrice aveva portato con sé. Parole dove vengono ricostruiti gli anni da sindaco, fatto di alti e bassi ma sempre con un gran senso del dovere, con correttezza e dedizione alla cosa pubblica.

«Dopo dieci anni da sindaco», commenta Petrucci, «come avrei potuto macchiarmi per 700 euro. Incredibile».

L’ex sindaco di Ripa poi aggiunge che in sede di udienza preliminare dove si è deciso il rinvio a giudizio lo stesso pubblico ministero, Pietro Mennini, avrebbe chiesto il suo prosciglimento.

«Sono stato denunciato dalla lista civica concorrente, sono davvero dispiaciuto per un modo di fare politica inconcepibile». ©RIPRODUZIONE RISERVATA