«Acqua, stop ai rincari delle tariffe»

Petizione Wwf: l'Ato non faccia aumenti, i Comuni possono ribellarsi

CHIETI. No all'aumento dell'acqua e un convinto sì a uno statuto comunale che la consideri bene di tutti. Perché la logica degli affari non asseti la gente è sceso in campo il Wwf, con iniziative locali e nazionali.  Ieri l'associazione ambientalista ha consegnato in Comune una petizione, siglata da 1134 teatini, per inserire nello sattuto comunale, attraverso una seduta straordinaria e urgente di consiglio, diciture sull'acqua «bene pubblico».

Occasione, questa, per invitare il sindaco Umberto Di Primio a dire «no» sugli aumenti Ato, al voto oggi in una riunione dell'ente d'ambito. Sarebbe previsto, stando a Riccardo Di Gregorio di Rifondazione comunista, un aumento delle tariffe da 0,28 al metrocubo a 0,35. La protesta contro i rincari è stata estesa anche ai primi cittadini degli altri 11 comuni del chietino che fanno parte dello stesso Ato. Tra questi solo Rapino ha già espresso ufficialmente il dissenso.

Petizione.
«Diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico». E' questa la frase che teatini e Wwf vogliono venga inserita nello statuto comunale. Tra le richieste c'è anche quella di riconoscere il servizio idrico integrato come pubblico e privo di rilevanza economica, in quanto essenziale per garantire l'accesso di tutti, senza distinzione di censo, all'acqua. 

«Chiediamo», dice Nicoletta Di Francesco, presidente di Wwf Chieti, «che venga convocato in via urgente un consiglio comunale straordinario per inserire le diciture elencate nello statuto. Va tenuto conto dei disagi sofferti dai cittadini teatini negli anni, legati a cattiva distribuzione dell'acqua, in particolare nel periodo della disastrosa gestione Aca. Viene ricordata la discarica dei veleni di Bussi ma anche i costi elevati e la discontinuità del servizio».  

Appello al sindaco
Di Francesco ricorda come il primo cittadino, Umberto Di Primio, e il presidente del consiglio comunale, Marcello Michetti, abbiano più volte ribadito di condividere la posizione del Wwf sul problema. «Di Primio», afferma la presidente del Wwf teatino, «ha firmato uno specifico impegno con noi in campagna elettorale, sottolineando di sua mano la necessità che l'acqua sia un bene pubblico privo di rilevanza economica».  Allora domani pomeriggio dovrebbe venire naturale dire di'no' agli aumenti proposti dall'Ato sulle tariffe.

Rincari a pioggia
«Il commissario dell'Ato, Pierluigi Caputi», continua di Francesco, «ha pianificato la gestione del servizio idrico da qui al 2027 con spese pe investimenti di 295 milioni e progressione tariffaria per i prossimi 18 anni. Non si può mettere un'ipoteca così pesante sul futuro di 500 mila persone senza prima un confronto con loro».  Il Wwf chiede piuttosto di ridurre i costi di gestione dell'Aca e di verificare spesso il servizo offerto, prevedendo l'abbattimento delle tariffe in caso di disservizi. Circa 2 mila teatini, infine, hanno firmato il referendum contro la privatizzazione dell'acqua.

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