Addio anche a Prefettura e direzione lavoro

Chieti, la riforma non risparmia l’agenzia delle entrate e la soprintendenza Di Paolo è il primo a dare l’allarme: andiamo tutti a Roma a difendere la città

CHIETI. La scure della spending review sta per abbattersi ancora una volta sul bistrattato capoluogo teatino che rischia di perdere la sede di altri uffici pubblici. Il disegno del Governo è ormai pronto e Bruno Di Paolo, leader di Giustizia sociale, lancia l’allarme rosso chiedendo al sindaco di adoperarsi per evitare il peggio. Ovvero la cancellazione, in città, di altri uffici pubblici che, di contro, rappresentano uno dei pochi indotti rimasti specie nel centro storico.

«Ci saranno nuovi accorpamenti e si passerà dai circa cento uffici pubblici decentrati in Italia a non più di quaranta. Chieti rischia grosso», avverte Di Paolo, «e l’ennesima spoliazione della città va scongiurata con tutte le forze da chi amministra. Mi chiedo se il sindaco si stia già muovendo in tal senso». Ovvero con l’obiettivo di difendere a spada tratta gli uffici attualmente presenti sul territorio urbano come, ad esempio, la Prefettura, l’Agenzia delle entrate, la Direzione del lavoro e la Soprintendenza. Tutte strutture preziose per il prestigio e l’economia comunale. «I tagli saranno commissionati esclusivamente ad alcuni capoluoghi di provincia. Non voglio nemmeno pensare ai tanti uffici che Chieti corre il rischio di perdere portando al collasso», dice Di Paolo, «le speranze di lavoro costituite dal già flebile indotto legato a queste strutture. Per non parlare del danno di immagine per la città che vedrebbe svilito il proprio rango di centro di riferimento per i Comuni viciniori». Insomma bisogna darsi da fare per evitare il peggio. Non a caso il leader di Giustizia sociale si rivolge al sindaco. «Mi domando se, essendo referente del partito dell’attuale ministro dell’Interno, si sia attivato», riprende Di Paolo, «nei confronti di questo possibile ulteriore scippo che, se perpetrato davvero, sarebbe un colpo forse mortale al futuro della nostra città». Poi viene ricordato l’impegno profuso in prima persona quando Di Paolo era vice sindaco della città. «Sono andato otto volte a Roma, a mie spese, per portare a Chieti la sede dei Monopoli di Stato», ricorda Di Paolo, «e per far sì che il capoluogo teatino divenisse sede della Commissione medica unica regionale. Spero vivamente che il sindaco avverta quanto grave possa essere un mancato intervento di salvataggio degli uffici dello Stato a Chieti».

Jari Orsini

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