Altri due risarcimenti per le strade rotte

Auto danneggiate: il giudice di pace accoglie le richieste. A una donna 400 euro per una caduta

VASTO. Incappano in una grossa buca lungo via San Rocco, un’arteria stretta e insicura, e ottengono un risarcimento complessivo di 1.500 euro. Il giudice di pace ha accolto le richieste di due automobilisti le cui macchine hanno subito danni per la presenza di fossi e avvallamenti sulla carreggiata e condannato il Comune a sborsare rispettivamente 830 e 670 euro.

Non sono gli unici casi giunti all’attenzione della giunta municipale che in questi giorni ha deciso di chiudere bonariamente un altro contenzioso, liquidando 400 euro a una signora caduta rovinosamente lungo Corso Mazzini a causa di un lieve dissesto presente sul marciapiede. Per altre situazioni, come la caduta subita da un’anziana mentre percorreva a piedi la strada priva di marciapiedi di via Vescovado, l’ente ha deciso di costituirsi in giudizio.

A prescindere dall’esito resta un dato inconfutabile, cioè che le strade dissestate, piene di buche e altamente insicure, continuano a essere le principali cause delle richieste di risarcimento danni presentate dai cittadini. Sono centinaia quelle accatastate sulle scrivanie degli avvocati del Comune, che nei mesi scorsi ha istituito un nucleo gestione sinistri per limitare il ricorso alle compagnie assicurative e per ridurre i costi. Il nuovo organismo, che fa capo all’avvocatura comunale, non è ancora operativo per mancanza di personale.

È stato anche indetto un bando per il reclutamento dei consulenti: un medico legale per la valutazione e la quantificazione delle lesioni fisiche denunciate dai richiedenti e un perito tecnico-assicurativo per la valutazione dei danni materiali subiti dai mezzi.

Nel frattempo le azioni risarcitorie aumentano. Sarebbe interessante sapere a quanto ammonta la somma sostenuta dall’ente per rimborsare i cittadini e se con i soldi spesi per questa tipologia di contenzioso si sarebbe potuto provvedere a una regolare manutenzione delle arterie. Insomma, è come il gatto che si morde la coda: le strade non vengono sistemate perché non ci sono soldi (è questa la giustificazione ufficiale), ma l’ente si vede poi costretto a sborsare somme per risarcire chi, malauguratamente, si imbatte in una buca nel manto stradale riportando lesioni o danneggiamenti alle auto. Le opposizioni, che parlano di emergenza strade, chiedono di evitare lunghi tempi d’attesa ai cittadini, mentre quest’ultimi vorrebbero delle risposte dalla pubblica amministrazione.

Anna Bontempo

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