san vito: il trabocco crollato

Altri fondi per rifare il Turchino

Dalla Regione arrivano 60mila euro: in cassa ce ne sono centomila

SAN VITO. Altri 60mila euro in cassa. Arrivano buone notizie per i lavori di ricostruzione del trabocco del Turchino crollato (resta solo parte della passerella) nella mareggiata della notte del 26 luglio scorso. La Regione ha messo mano al portafoglio e concesso al Comune altri 60mila euro per i lavori. Altri, perché 40mila li aveva finanziati la vecchia giunta Chiodi.

«Ringrazio la giunta D’Alfonso e l’assessore all’agricoltura e pesca Dino Pepe», dice il sindaco Rocco Catenaro, «perché sono stati di parola e hanno concesso i fondi. Vitali per la ricostruzione del trabocco. La copertura finanziaria per i lavori c’è. Sempre però con un aiuto degli sponsor teramani, che si erano offerti tempo fa».

In cassa ci sono 100 mila euro dati quindi dalla Regione, servono altri 20mila euro dai privati, visto che la ricostruzione costerà 120mila euro. «I lavori possono iniziar», spiega il sindaco, «ho parlato con la ditta Tenaglia e appena il tempo lo permetterà inizierà dalla ricostruzione delle fondamenta della piattaforma».

Quelle fondamenta di legno e ferro che, danneggiate dagli anni e dalle mareggiate, hanno ceduto e fatto crollare la macchina da pesca amata da D’Annunzio. E quelle che, assieme alla manutenzione non fatta, ai lavori di ristrutturazione del2004 sono finite nell’inchiesta aperta dalla Procura di Lanciano sul crollo della struttura. Inchiesta per distruzione o alterazione di bellezze naturali soggette a speciale protezione in cui è indagato il sindaco di San Vito. (t.d.r.)

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