LANCIANO

Amministratore di sostegno utilizza per sé i soldi della disabile affidata

Donna scoperta e denunciata dalla guardia di finanza, nei suoi confronti è scattato anche il sequestro di beni per  circa 27mila euro

CHIETI. Amministratore di sostegno denunciato per peculato: si sarebbe appropriato di somme di denaro di una disabile. Nei suoi confronti è scattato anche il sequestro di beni per circa 27mila euro. In particolare, la Guardia di finanza della Compagnia di Lanciano - diretta dal capitano Domenico Siravo -, al termine delle indagini svolte su delega della locale Procura, hanno accertato che l'amministratore - una donna di 50 anni - incaricato della gestione delle risorse economiche di una parente - anche lei 50enne  - rimasta orfana, con la sindrome di Down e invalidità permanente al 100%, ha reiteratamente distratto somme di denaro di pertinenza di quest’ultima.

Gli accertamenti eseguiti sui conti correnti della diversamente abile, sui quali confluivano la pensione di invalidità, l’indennità di accompagnamento e la pensione di reversibilità del padre, oltre ai lasciti dei defunti genitori, hanno rilevato spese, tramite bonifici, assegni bancari e utilizzo di carte bancomat, per finalità non autorizzate dal Giudice tutelare e comunque estranee agli interessi dell’amministrato per l’importo complessivo di euro 27mila 575euro Riscontri sono stati effettuati con le dichiarazioni dai titolari degli esercizi commerciali (negozi di abbigliamento, palestre, ristoranti, ecc.) dove erano stati spesi i soldi. Alla fine è emerso che il percettore dei beni/servizi ceduti era in realtà lo stesso amministratore di sostegno ed in qualche caso anche i suoi figli.

Su richiesta del procuratore capo, Mirvana Di Serio, il giudice per le indagini preliminari (Gip) presso il Tribunale, Massimo Canosa, ha ordinato il sequestro preventivo di tutte le disponibilità finanziarie fino alla concorrenza di euro 27mila 575 euro (beni mobili ed immobili, titoli di credito, giacenze di conto corrente) intestati all’indagata.

Il comandante provinciale della Finanza - colonnello Michele Iadarola -  sottolinea l’importanza del servizio concluso d in ragione "dell’elevato disvalore sociale della condotta assunta proprio da un pubblico ufficiale, nel suo particolare ruolo a tutela di quelle persone che si trovano nell’impossibilità di provvedere ai propri interessi".