Angelini sta male, processo rinviato

L’ennesimo certificato medico fa saltare l’udienza. Il giudice dispone la visita fiscale e conferma il legittimo impedimento

CHIETI. Nuova sospensione del processo per la bancarotta fraudolenta del gruppo Villa Pini. L’ex re della sanità privata, Vincenzo Angelini, presenta un certificato medico e il collegio giudicante, presieduto dalla giudice Patrizia Medica, ammette il legittimo impedimento. Con Angelini sono imputati la moglie Annamaria Sollecito, la figlia Chiara e i componenti del collegio dei revisori dei conti Lorenzo Appignani, Guglielmo Ascione, Eugenio Fermo e Giovito Di Nicola. L’udienza di ieri mattina, iniziata poco dopo le 9, è stata sospesa immediatamente per il certificato che attestava le cattive condizioni di salute di Angelini.

La presidente ha disposto la visita fiscale nella sua casa di Francavilla al Mare per accertare se l’indisposizione dell’imputato gli impedisse realmente di arrivare in tribunale a Chieti. Poco prima di mezzogiorno è arrivata la risposta del medico della Asl, che ha confermato la gravità dei problemi di salute. L’udienza è stata rinviata al 12 luglio, data già nel calendario del tribunale per questo processo. In aula torneranno i legali della famiglia Angelini, Sergio Menna e Iole Di Bonifacio, affiancati dai consulenti Sergio Spinelli e Pietro Iavarone, e gli avvocati del collegio dei sindaci, Marco Femminella e Giovanni Di Base, oltre all’avvocato Pierluigi Tenaglia, che difende il gruppo bancario Unicredit costituitosi parte civile.

Saranno ascoltati i testimoni della difesa e l’imprenditore Nicola Petruzzi, convocato dalla procura. Nell’ultima udienza, lo scorso 12 aprile, il procuratore capo Pietro Mennini e il sostituto Giuseppe Falasca chiesero l’audizione dell’attuale affittuario della clinica, che poche settimane fa ha presentato un’offerta da 16 milioni di euro, base su cui sarà indetta la prossima asta di vendita. E la procura, ascoltando Petruzzi, vuole saperne di più su una fallita trattativa di cessione della clinica di via dei Frentani all’imprenditore pescarese nel 2007.

Dall’inizio del 2013 c’è stata una sola udienza utile, preceduta da una lunga serie di rinvii, l’ultimo il 5 aprile per un mal di schiena che costrinse a letto Annamaria Sollecito. E nell’unico dibattimento andato avanti secondo calendario, Angelini ha stupito tutti con un fuori programma, una dichiarazione spontanea in cui attaccava la procura e in particolare il perito Sergio Cosentino reo, a suo dire, «di non aver verificato i crediti da 246 milioni di Villa Pini nei confronti della Regione». Poi alle giudici aveva chiesto di «prendersi il tempo necessario» per far luce sulle vicende che hanno portato alla rovina della clinica privata più famosa d’Abruzzo.

Francesca Rapposelli

©RIPRODUZIONE RISERVATA