Anziani maltrattati, tre arresti

In manette direttrice, figlia e un medico Asl accusato di violenza sessuale

LANCIANO. Anziani presi a schiaffi, messi a dormire sul pavimento, malnutriti e con la scabbia. Tutto succedeva in contrada Santa Giusta, nell'ex hotel "De Paris", da qualche anno adibito a "Casa dell'anziano". E sullo sfondo una squallida vicenda di violenza sessuale.

In manette sono finiti in tre. Con l'accusa di maltrattamenti è in carcere Eva Bucciarelli, lancianese di 40 anni, titolare della casa di riposo. Agli arresti domiciliari con le stesse accuse la figlia, Arianna Di Tommaso, 19 anni, collaboratrice nella gestione del centro. Per tentata concussione e violenza sessuale è stato arrestato Claudio Turchi, 52enne, medico del servizio di igiene e sanità pubblica della Asl. 

L'operazione è nata da un controllo fiscale effettuato dalla guardia di finanza che ha portato a galla uno scenario imprevisto, emerso dalle dichiarazioni delle ex dipendenti della casa di riposo.  A quel punto è partita l'indagine della Procura di Lanciano, che ha coinvolto anche carabinieri e Nas.

Grazie alle intercettazioni ambientali audio e video, iniziate lo scorso gennaio, gli inquirenti hanno scoperto un vero e proprio lager. Gli anziani, in evidente sovrannumero, dai 30 consentiti a circa 45, dormivano in letti di fortuna sistemati sul pavimento, spesso in due su un'unico giaciglio. Alle 4 del mattino venivano sistematicamente svegliati per occultare sul terrazzo le brandine in esubero.

Poi venivano abbandonati a loro stessi. «Abbiamo visto cose agghiaccianti, una sorta di "fermo immagine", con gli anziani soli per intere giornate, immobili, la testa reclinata da un lato», ha detto il tenente Palma Lavecchia.  E poi maltrattamenti continui, dalle percosse alla violenza psicologica. I malcapitati, che pagavano mille euro a testa per rimanere lì, venivano legati ai letti e nutriti il minimo necessario.

Nei frigoriferi non c'era quasi nulla, e molte cose erano scadute, «tanto che alcune dipendenti, mosse a pietà, portavano di nascosto biscotti e succhi di frutta», ha dichiarato il comandante dei carabinieri Geremia Luigibello.  Pessime anche le condizioni igieniche. Durante il giorno veniva utilizzato un solo pannolone per ciascun ospite, e la spugna per pulirli era sempre la stessa. Questo ha provocato la diffusione di un'epidemia di scabbia, che la Bucciarelli, infermiera, aveva mantenuto nascosta per evitare che la notizia pregiudicasse il buon nome della casa di riposo.

Nel frattempo però somministrava ai malati dosi massicce di farmaci per cercare di arginare il problema.  In questa storia si inserisce il medico della Asl, Turchi, il quale invece di procedere alla regolare ispezione della struttura, avrebbe esercitato forti pressioni sulla Bucciarelli per trarne un profitto di natura sessuale, con la promessa di chiudere un occhio e di fare ottenere l'accreditamento al centro.

Atteggiamenti inequivocabili quelli di Turchi. Le avances e i palpeggiamenti infatti sono stati registrati dalle telecamere installate nello studio della direttrice, le stesse che hanno ripreso il medico mentre si denudava.  Altri otto sono gli indagati a piede libero: sei dipendenti accusate di favoreggiamento, il responsabile sanitario, C.G. di 51 anni, per omissioni di atti d'ufficio, e D.T.A., il marito 42enne della Bucciarelli.  Alla presentazione dell'operazione hanno preso parte anche il tenente della guardia di finanza, Marta Compagnone, e il comandante dei Nas di Pescara, Marcello Sciarappa.

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