Anziano accusato di abusi su due bimbe

L’uomo era stato denunciato dai genitori delle piccole. Cominciato il processo. Il difensore: «Vicenda molto delicata»

VASTO. Per amici e conoscenti è sempre stato un tranquillo pensionato. In privato l’ottantenne rivelava una natura decisamente diversa. La squadra anticrimine del commissariato di Vasto due anni fa lo denunciò per tentata violenza e atti osceni nei confronti di due bambine di 12 e 9 anni. Venerdì, nell’aula del tribunale di Vasto, è iniziato il processo a porte chiuse nei confronti dell’imputato.

L’uomo assistito dall'avvocato Raffaele Giacomucci, si professa innocente. Eppure le piccole vittime hanno ripetuto al presidente del collegio giudicante, Antonio Sabusco, le drammatiche testimonianze già raccontate ai genitori e alla polizia. Secondo le bambine l’anziano, considerato dai genitori delle ragazzine un amico di famiglia, avrebbe tentato di bloccare e baciare una delle due amichette. L’uomo riusciva ad avvicinare le bambine anche quando i genitori erano nei paraggi. L’ottantenne spesso si lasciava andare anche sul balcone di casa: assumeva atteggiamenti lascivi e rivolgeva alle ragazzine pesanti complimenti e frasi d'amore.

Le piccole hanno taciuto a lungo per vergogna. I genitori, però, si sono accorti che c’era qualcosa che le turbava e hanno chiesto aiuto alla polizia. Supportati da psicologi e da personale specializzato, gli agenti sono riusciti a raccogliere le testimonianze delle due piccole vittime. Quanto raccontato alla polizia è stato ripetuto al giudice Sabusco e ascoltato con attenzione dal Pm Enrica Medori e dai giudici a latere, Falcione e Iannetta. La necessità di ascoltare altre testimonianze ha indotto i giudici ad aggiornare l’udienza ad ottobre.

Le generalità dell’imputato vengono tenute segrete perché attraverso il nome dell'anziano potrebbero essere identificate le due piccole. L’avvocato Giacomucci preferisce non sbilanciarsi nè rilasciare alcuna dichiarazione. «È una vicenda estremamente delicata che ha bisogno di assoluta discrezione. Sia per le presunte vittime e sia per l’accusato che continua a dichiararsi egli stesso vittima di un terribile equivoco», spiega il penalista.

In casi del genere di solito non viene rivelato neppure il luogo dove sarebbero avvenuti gli incontri fra le due bambine e l'ottantenne. Ad ottobre, nel corso della prossima udienza, sarà nuovamente ascoltato anche l’accusato, una persona estremamente mite, tanto da essere considerato prima della disavventura un affettuoso nonno putativo.

Le indagini della squadra anticrimine hanno convinto il Pm Medori del contrario.

Paola Calvano

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