Ari, assaltato il bancomat

Con il furgone sfondano la vetrata della banca, ma arrivano i carabinieri

ARI. Abbattono la porta d’ingresso con un furgone lanciato come un ariete, a marcia indietro e, una volta entrati in banca, tentano di scardinare il bancomat. Ma non ci riescono. Trascorsi non più di dieci minuti ci rinunciano, sapendo che a momenti sarebbero arrivati vigilanza e carabinieri. Come infatti è successo. Davanti alla filiale della Nuova Carichieti di Ari, in via della Liberazione, sono rimasti solo il vetro della porta caduta a terra, i montanti scardinati e il gradino di marmo rotto. La mattina dopo la direzione della filiale aveva già ordinato i lavori di riparazione dell’ingresso, iniziati nella tarda mattinata di sabato e portati avanti a tempo di record per riaprire regolarmente l’agenzia domani mattina. L’allarme è scattato alle ore 2 della notte tra venerdì e sabato. La banca si trova al centro del paese e diversi residenti hanno avvertito il rumore. L’istituto di credito è dotato di un sistema di videosorveglianza che i banditi hanno subito provveduto a mettere fuori uso, semplicemente puntando verso l’ alto le telecamere. Dalle poche immagini catturate si è capito che la banda è arrivata con due furgoni. Uno è stato utilizzato per scardinare la porta principale, dando più colpi a marcia indietro, e l’altro pronto per trasportare la cassaforte del bancomat. I rapinatori hanno agito con il volto coperto. Ma, a differenza di quanto successo nel giugno del 2015, questa volta il bancomat è rimasto al suo posto. Due anni fa, invece, i ladri erano riusciti a scardinare la cassaforte del bancomat che conteneva circa 20 mila euro. L’altra notte ci hanno provato fino a quando non hanno ritenuto che sarebbero arrivati i vigilanti della società Aquila e i carabinieri, la cui tempestività ha dunque scongiurato il furto. La tecnica dell’auto utilizzata a mo’ di ariete è tipica delle bande del bancomat che spesso arrivano da fuori regione, generalmente da Roma, e risultano composte da manovalanza romena. Come hanno dimostrato i recenti arresti effettuati dai carabinieri della banda del Bancomat che aveva agito nella filiale della Unicredit di viale Croce a Chieti Scalo. Un colpo che aveva fruttato un bottino di 90 mila euro. «È già allo studio un progetto per potenziare il sistema di videosorveglianza del nostro paese, almeno per quanto riguarda i punti più critici», ha detto il sindaco Marcello Salerno, subito avvertito del tentativo di furto. «Stiamo valutando la possibilità di affidare il controllo del territorio a un’agenzia di sorveglianza privata».