Arriva il regolamento sulle unioni civili Ma il consiglio è diviso

Pronta la bozza per l’esame in commissione e poi in aula Antonacci: «È un diritto». Di Matteo: «Voto di coscienza»

LANCIANO. La città frentana potrebbe presto istituire il registro delle unioni civili, per il riconoscimento cioè delle coppie legate solo da vincoli affettivi. Da circa un anno, su sollecitazione di Sel, l’amministrazione comunale sta lavorando al regolamento. La bozza è pronta per approdare in commissione e poi in consiglio comunale. L’accelerata impressa dal presidente del consiglio Matteo Renzi, che ha annunciato per settembre il disegno di legge del governo, farebbe pensare che i tempi sono maturi. Ma il tema si preannuncia “caldo”.

La bozza. «La comunità cittadina, al pari di quella nazionale, è caratterizzata dalla crescita di forme di legami affettivi che non sempre si sostanziano nell’istituto del matrimonio e che, tuttavia, si denotano per una convivenza stabile e duratura», è la premessa della proposta di delibera del consiglio comunale per l’approvazione del “Regolamento comunale per il riconoscimento delle unioni civili”. La bozza, nella sua ultima versione dei primi del mese, si compone di 8 articoli. Il primo definisce lo scopo del regolamento: tutelare la piena dignità delle unioni civili, garantendo l’uguaglianza e la parità di trattamento dei cittadini. Che cosa debba intendersi per unioni civili lo chiarisce il secondo articolo: «due persone maggiorenni legate da vincoli affettivi coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune». Il Comune «provvede a tutelare e sostenere le unioni civili, al fine di superare situazioni di discriminazione e favorirne l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio». E questo per quanto riguarda casa, sanità e servizi sociali, istruzione, trasporti. La domanda di iscrizione va presentata al servizio anagrafe del municipio. L’amministrazione comunale rilascia, su richiesta degli interessati, un attestato di “unione civile basata su vincolo affettivo”.

A favore. Una forte spinta all’istituzione del registro è arrivata da Sel. «In mancanza di un regolamento nazionale è giusto colmare certe lacune legislative», dice il coordinatore cittadino Gianni Antonacci, «quello delle coppie di fatto è un mondo sommerso, senza diritti. È vero che i regolamenti comunali non possono fare granché, però almeno c’è il riconoscimento morale e di fatto, che nel 2014 secondo me non può mancare. È giusto riconoscere diritti a chi finora non ne ha avuti, in ogni campo». Lanciano sarebbe il sesto Comune in Abruzzo ad istituirlo (a Pescara, però, è stato cancellato). Nel Chietino c’è già a Taranta Peligna. «Ci sono state buone risposte dalla maggioranza», aggiunge Antonacci, «speriamo che il tema interessi in maniera trasversale tutto il consiglio».

Contrario. In realtà sul tema la maggioranza non è compatta, anche se al momento chi si oppone appare in netta minoranza. «Il registro delle unioni civili è un falso problema», sostiene Alessandro Di Matteo, capogruppo di Lanciano in Comune, «è un voto di coscienza, che non impegna minimamente la maggioranza. Chi vuole condurre la cosa su questo versante si assumerà la responsabilità di far votare consiglieri comunali con la minoranza».

Stefania Sorge

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