"Assistenza negata, via i vertici Asl"

Il Tribunale del malato: la direzione sanitaria nasconde le liste d'attesa

CHIETI. Liste d'attesa degli esami medici prenotati al Cup censurate dalla direzione sanitaria. Il Tribunale per i diritti del malato lancia un ultimatum alla Asl e annuncia denunce. «Da gennaio non riusciamo più a visionare le liste d'attesa» afferma Aldo Cerulli, del Tribunale del malato «malgrado la legge lo imponga. I vertici della Asl teatina farebbero bene a dimettersi».

Un'accusa forte che arriva a margine dell'ennesimo disservizio lamentato da un utente ultranovantenne al Centro.«Il numero verde del Cup», ha detto l'uomo con un sospetto melanoma, «è sempre occupato». In effetti i disagi con il passare delle settimane aumentano. I reparti dell'ospedale di Colle dell'Ara scoppiano, il personale infermieristico è ridotto all'osso oltre che allo stremo delle forze a causa di turnazioni massacranti e il Cup non riesce a smaltire l'enorme mole di prenotazioni.

Come se non bastasse le liste d'attesa, prima rese note, adesso risultano censurate. «Ci sono liste chiuse», attacca Cerulli, «e abbiamo chiesto spiegazioni al direttore sanitario. Ma le risposte che aspettavamo non sono arrivate. Vogliamo capire se il programma non funziona o c'è qualcos'altro sotto».

Una mancanza di trasparenza che ha mandato su tutte le furie il Tribunale del malato. Anche perché la pubblicazione delle liste d'attesa sarebbe al contrario preziosa per filtrare le prenotazioni degli esami medici più richiesti. Delle liste d'attesa non c'è traccia neppure sul sito internet della Asl.

«Da quando è cambiato il dirigente del Cup non riusciamo a sapere che fine abbiano fatto queste liste. La situazione è critica», riprende Cerulli, «e il livello assistenziale garantito al malato risulta a dir poco scadente».

Motivo per cui vengono chieste le dimissioni in blocco dei vertici della Asl teatina. «E' evidente che i dirigenti non sono stati messi in grado di assicurare il regolare diritto alla salute dai vari commissari e sub-commissari regionali alla sanità. Poiché reputo queste persone piene di dignità morale», tuona Cerulli, «le invito a dimettersi invece di fare sterili proclami».

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