«Assistenza sociale, il Comune spende poco»

I consiglieri Desiati e Bischia: «Centri più piccoli investono di più, è necessario ripristinare l’Istituzione»

VASTO. L’amministrazione comunale spende per il sociale 76 euro a persona, molto meno rispetto ad altri comuni abruzzesi che vantano una popolazione di gran lunga inferiore, come Alba Adriatica (12.552 abitanti), Roseto (25.235) e Pineto (14.676). Un dato negativo per l’opposizione consiliare che ha voluto aprire una «finestra su di un argomento di politica amministrativa spesso invisibile alla maggior parte dei vastesi», avanzando una serie di proposte la cui finalità è quella di ottimizzare i servizi sociali, semplificare l’accesso e rendere più agevole il rapporto con l’utenza.

«Nessuna impostazione polemica, ma propositiva», è la premessa di Massimo Desiati e Andrea Bischia, del gruppo consiliare Progetto per Vasto. «Riteniamo opportuno limitare determinati costi come quelli che il Comune affronta per il ricovero dei minori in comunità residenziali», sostengono i due esponenti della minoranza, «si tratta di una spesa variabile tra i 250mila e i 300mila euro l’anno. Per abbattere i costi bisogna muoversi in due direzioni: investire sulla promozione dell’affido familiare e istituire una casa famiglia, utilizzando immobili di proprietà comunale adatti allo scopo. In questo modo si creerebbero posti di lavoro e potrebbero essere ospitati bambini provenienti dal resto del comprensorio, favorendo ulteriori introiti. Da non trascurare, sul fronte della prevenzione, progetti sulla genitorialità», aggiungono i due consiglieri comunali, «il loro scopo dovrebbe essere quello di sensibilizzare i nuovi genitori circa l’importanza di una sana crescita psico-fisica dei figli minori, per uno sviluppo armonico».

Per i due esponenti dell’opposizione il nodo cruciale è l’autonomia finanziaria. «Tutti i servizi sociali devono tornare ad essere riuniti in un ente, l’Istituzione, dotato di autonomia e in grado di ricevere finanziamenti o donazioni o fare progettazione europea», suggeriscono Desiati e Bischia, che manifestarono forti perplessità quando l’amministrazione del sindaco Luciano Lapenna decise di sciogliere l’Istituzione e di far gestire direttamente al Comune i servizi sociali.

Le altre proposte riguardano l’utilizzo dell’area adiacente la struttura di via De Gasperi (nel quartiere San Paolo), dove c’è un terreno di proprietà comunale in abbandono. «L’area potrebbe essere utilizzata per scopi ben definiti», suggeriscono i due consiglieri di Progetto per Vasto, «un parcheggio per manovre di carico e scarico di carrozzelle o per il posizionamento di una struttura prefabbricata in cui svolgere attività motorie, musicali e ludiche che amplino l’offerta di aiuto alla persona diversamente abile».

Anna Bontempo

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