Atessa, intesa sugli esuberi alla Honeywell Fiom: accordo-modello. Uilm: tagli minimi

ATESSA. È stato definito un “accordo-modello” quello appena siglato dai rappresentanti sindacali di Fiom, Fim e Uilm con la Honeywell, la multinazionale americana che ad Atessa produce...

ATESSA. È stato definito un “accordo-modello” quello appena siglato dai rappresentanti sindacali di Fiom, Fim e Uilm con la Honeywell, la multinazionale americana che ad Atessa produce turbocompressori per auto di media e alta cilindrata. I 70 esuberi annunciati tra i lavoratori l’altroieri, saranno infatti gestiti per un anno con la procedura della cassa integrazione straordinaria che subentra alla cassa integrazione ordinaria e con la mobilità incentivata dei dipendenti a 80mila euro lordi per chi lascerà lo stabilimento entro il 20 dicembre di quest’anno e a 60mila per chi invece interromperà il rapporto di lavoro entro il 31 marzo 2015.

«Quello appena siglato ha tutti i requisiti per essere definito un accordo-modello», interviene Davide Labbrozzi, segretario provinciale Fiom-Cgil, «perché l’azienda discute con noi non solo come gestire gli esuberi, ma ha mostrato anche l’intenzione di aprire un cantiere nel corso di tutto il prossimo anno per pianificare il rilancio dello stabilimento. Inoltre gli incentivi per la mobilità sono alti». «Abbiamo preso un anno di tempo», commenta Nicola Manzi, segretario Uilm Chieti-Pescara, «per gestire gli esuberi con la cassa integrazione straordinaria e la mobilità volontaria. Questo tempo ci servirà a convincere la Honeywell a cambiare il suo piano industriale e a portare lavoro ad Atessa e a ridurre al minimo i 70 esuberi annunciati». Non è la prima volta che la Honeywell sigla un accordo che così come è stato congegnato e siglato, piace alle parti sociali. Nel 2011 l’azienda con sede principale a Torrence, in California, aveva firmato un contratto per sette sabato straordinari con in cambio l’impegno ad azzerare gli esuberi e di non ricorrere ad alcun piano sociale per tutto il 2012 oltre a impegnarsi sull'inquadramento professionale e su percorsi formativi delle maestranze. Resta da vedere se l’accordo di questo autunno produrrà gli effetti positivi sperati al momento dalle sigle sindacali. (d.d.l.)