In campo menna e il cireneo

Autistico senza assistenza tra liste d’attesa e urgenza

VASTO. Si dichiara meravigliato e dispiaciuto Francesco Menna per le accuse fatte dall’avvocato Angela Pennetta a lui e all’assessore Silvio Paolucci in merito alla vicenda del ragazzo affetto da...

VASTO. Si dichiara meravigliato e dispiaciuto Francesco Menna per le accuse fatte dall’avvocato Angela Pennetta a lui e all’assessore Silvio Paolucci in merito alla vicenda del ragazzo affetto da autismo che non riesce a trovare un’adeguata assistenza. «Le strutture esistenti in Italia che curano le patologie di cui è affetto il figlio della signora Luciana Santarelli sono poche», scrive in una nota Menna. «Purtroppo, a causa delle liste d’attesa presso le strutture che curano questi ragazzi, la famiglia deve attendere, mio malgrado, i tempi necessari perché si possa trovare una collocazione nell’ambito dei centri indicati. D’altronde alla stessa attesa sono costretti tanti pazienti affetti da analoga malattia e conseguentemente le loro famiglie. Per quanto riguarda il richiamo alla struttura Il Cireneo di Vasto, la stessa allo stato attuale», afferma Menna, «non può avere alcuna autorizzazione in regime residenziale in quanto, il fabbisogno rilevato nella Regione è dettato dal monitoraggio ministeriale: 160 posti letto, 40 posti letto per ciascuna Asl, con riferimento al regime diurno. Stiamo tentando una rivisitazione del fabbisogno».

Pronta e indignata la richiesta di intervento al prefetto di Germana Sorge del Cireneo onlus per l’autismo e la replica. «La situazione dell’autismo purtroppo ancora oggi è sottostimata anche in Abruzzo nonostante l’impegno mio da 18 anni per la tutela delle persone con autismo e delle loro famiglie e da 14 nelle attività volte a dare delle risposte. L’assessorato alla sanità e Menna sanno bene che il fabbisogno della 52/2012 è sottostimato tanto che Il Cireneo ha prodotto da mesi una istanza e una diffida circa l’errore dei 160 posti che in realtà sono il fabbisogno minimo rivolto solo ai bambini e ragazzi in età evolutiva. Dopo una nuova notte di tragedia vissuta dalla famiglia», conclude Sorge, «chiedo a tutti di abbandonare la demagogia legislativa e adottare, come previsto tutte le situazioni, una formula chiamata “di urgenza”». (p.c.)

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