Auto sequestrate e rivendute, 25 indagati

Falsi libretti e targhe non riconsegnate al Pra: spunta l’associazione a delinquere per la truffa. Profitti per 500mila euro

LANCIANO. Auto sequestrate o sottoposte a fermo amministrativo che tornavano sul mercato per essere vendute all’estero. Prodotti ordinati ad aziende del nord Italia che non venivano pagati. A tenere i fili di entrambe le truffe era un’organizzazione criminale, scoperta dalla polizia stradale di Lanciano, coordinata dall’ispettore Renato Menna. La Procura di Chieti ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio di 25 persone residenti tra Lanciano, Ortona, Pescara, Molise e la Bulgaria. I reati contestati sono l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, ricettazione, appropriazione indebita e falso documentale.

Export auto. Le truffe sono state commesse tra 2011 e 2012. Il Paese dell’Est dà il nome a tutta l’attività d’indagine (“operazione Bulgaria”) condotta dalla polizia giudiziaria della Stradale, diretta dal comandante provinciale Fabio Santone. Privati o concessionari - nei guai sono finiti due rivenditori di Lanciano - fornivano all’organizzazione veicoli con gravami amministrativi o penali, o perché non era stato pagato il bollo o perché sottoposti a fermo o sequestro. Falsificando carte di circolazione e certificati di proprietà, e sottraendosi all’obbligo di riconsegna delle targhe al Pubblico registro automobilistico (Pra), le auto venivano esportate illegalmente all’estero, in particolare in Bulgaria, da dove venivano smerciate negli altri Paesi dell’Est. Venivano riciclate anche decine di auto oggetto di truffa ai danni di società finanziarie: gli intestatari erano in genere nullatenenti e, dopo le prime rate, smettevano di pagare e vendevano l’auto, di modo che i creditori non potessero rivalersi. Alcune bisarche sono state sequestrate, in flagranza, dalla Polstrada, in procinto di partire per la Bulgaria. Sono stati recuperati documenti falsi e centinaia di targhe occultate. Il profitto era di milioni di euro. Solo la merce recuperata ammonta a circa 500mila euro.

Truffe di merce. Ma l’esportazione illegale di auto non era l’unica attività. L’organizzazione avrebbe truffato decine di aziende e commercianti del Nord. Gli acquisti venivano fatti dietro lo schermo di società apparentemente solide, costituite rilevando aziende come la Edil Strade srl, molisana, e il Grand Hotel Cervia, nel Ravennate, e cambiando assetti societari e ragioni sociali. I truffatori compravano di tutto: vini e spumanti, televisori, materassi, materiale edile, infissi e alimentari. Pagavano con assegni e ricevute bancarie che rimanevano insoluti. Dopo pochi mesi sparivano nel nulla, le aziende chiudevano e la merce veniva rivenduta. In due capannoni, a Cervia e a Pettoranello, in provincia di Isernia, sono stati scoperti capannoni pieni di merci. L’organizzazione aveva propri mezzi, locali da adibire a sede sociale, magazzini per lo stoccaggio della merce e il deposito temporaneo delle autovetture, dislocati tra Lanciano, Ortona e Orsogna.

Gli indagati. La scorsa settimana sono stati notificati 25 avvisi di conclusione delle indagini preliminari e richiesta di rinvio a giudizio, emessi dal pm Rosangela Di Stefano. Gli indagati, a vario titolo, sono: Felice Di Fazio, 55 anni, di Lanciano, Rocco Di Lello, 65, di Orsogna, Antonio Romano Gargarella, 62, di Ortona, Antonio Marinelli, 41 anni, di Ortona, Innocenzo Silvetti, 63, di Pescara, Felice Di Lello, 37 anni, di Orsogna, Luigi Di Nunzio, 35, di Lanciano, Vittorio Natale, 35, di Fara San Martino, Antonio Terracia, 57, di Isernia; Felice Annunziato Pasquini, 49 anni, di Perano, Nicola Del Gesso, 36, di Montenero di Bisaccia, Angelo Pinelli, 67, di Macchiagodena, Marco Grassi, 41 anni, di Termoli, Lorenzo Verì, 47, di San Vito Chietino, Valeria Giovannini, 49, di Ravenna, Angelo Veleno, 29 anni, di Lanciano, M.C., 46, e M.C., 39, fratelli di Lanciano, Kelly D’Amico, 39, di Ortona; Angela Ciccone, 76, di Macchiagodena, Nicolay Kovakhev, 41 anni, Dimcho Dimov, 40, e Ivandeminov Karabashakov, 40, tutti bulgari, M.H., 58, slovacco.

Stefania Sorge

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