Autovelox, proteste per il processo rinviato

Collegio incompleto, nuova udienza a ottobre. Gli automobilisti-parti civili temono la prescrizione

VASTO. Convinti della ripresa del maxiprocesso contro l’autovelox sulla Trignina, martedì scorso sono arrivati in città da tutta Italia. Grande il rammarico di molti automobilisti incappati nei misuratori velocità sistemati sulla fondovalle del Trigno dal 2005 al 2007, quando il processo è stato rinviato. Molti di loro temono che le contestazioni formulate contro 15 indagati possano cadere in prescrizione.

Qualcuno ha espresso il proprio rammarico fuori dal palazzo di giustizia, altri hanno chiamato i media e sollecitato appelli accorati ai giudici. A nome dei 422 automobilisti che si sono costituti parte civile il presidente del Comitato anti autovelox, Antonio Turdò, ha diffuso ieri una nota in cui esprime perplessità e pessimismo. «Sono costernato per i tanti rinvii», scrive Turdò. «Dopo avere aiutato gli automobilisti a costituirsi parte civile e dopo l’impegno profuso dall’ufficio legale del Comitato, sarebbe davvero triste veder sfumare tutto per prescrizione».

Martedì scorso l’udienza è stata rinviata perché il collegio giudicante non era al completo. «Ora è tutto rimandato all’autunno. Io la vedo nera e non so quale potrà essere la reazione di centinaia di automobilisti se gli accusati dovessero essere assolti per prescrizione». Turdò lancia quindi una appello ai giudici. «Confido e rinnovo la mia fiducia nella giustizia e auspico che il processo cammini più velocemente».

I quindici imputati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, peculato, abuso d’ufficio e violazione dell’articolo 97 della Costituzione. Il caso risale a 8 anni fa con le prime indagini dei carabinieri della compagnia di Atessa. Proprio loro durante la prossima udienza saranno ascoltati dal tribunale. In ballo mega richieste di risarcimento. Solo il Comitato anti autovelox contesta multe per 87 mila euro.

La vicenda tiene impegnati sette legali del comitato: Antonio Ferri di Campobasso, Pasquale Lollino, Michele Ladisernia, Adele Bonifacio e Maria Antonietta Mariani di Isernia, Raffaele Giacomucci e Isabella Mugoni di Vasto. Contro di loro altrettanti colleghi: Nicola Artese, Giovanni Cerella, Pierpaolo Andreoni, Domenico Conti, Arnaldo Tascione e Sabatino Besca. (p.c.)

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