fosso marino

Bagni sconsigliati Ma è sparito il cartello in spiaggia

VASTO. La balneazione è sconsigliata ma il cartello - che è obbligatorio per legge - non c’è a Fosso Marino, il canale che sfocia vicino al pontile al centro della spiaggia e che nonostante gli...

VASTO. La balneazione è sconsigliata ma il cartello - che è obbligatorio per legge - non c’è a Fosso Marino, il canale che sfocia vicino al pontile al centro della spiaggia e che nonostante gli interventi messi in campo dal tandem Comune-Sasi continua a dare grattacapi. Basta farsi un giro da quelle parti per rendersi conto dell’assenza totale di indicazioni che dovrebbero indurre i bagnanti a essere prudenti ed evitare tuffi nel tratto di mare antistante il Fosso.

«Se il cartello non c’è vuol dire che è stato rimosso», è l’ipotesi formulata dal sindaco Luciano Lapenna che nello scorso maggio ha firmato un’ordinanza con cui ha disposto l’installazione di apposita segnaletica. Con lo stesso provvedimento sono stati disposti divieti di balneazione temporanea a 300 metri a sud della foce del torrente Lebba (nell’agglomerato industriale di Punta Penna) e nella zona antistante il Fosso della Paurosa, un torrentello che attraversa la riserva naturale di Punta Aderci, il cui inquinamento - è stato accertato a suo tempo - risale al cattivo funzionamento del depuratore del carcere.

Insomma, il sospetto è che i cartelli vengano rimossi, circostanza che ha spinto il primo cittadino a chiedere alla Capitaneria di porto una serie di controlli lungo il litorale vastese.

Nel frattempo non si spegne la polemica innescata dalla denuncia dell’associazione Codici sull’odissea di un bimbo di due anni reduce da tre ricoveri ospedalieri dopo aver fatto il bagno in località San Tommaso. Le analisi commissionate dal padre del piccolo, Stefano Moretti a un laboratorio specializzato (Biosan) hanno accertato la presenza di escherichia coli e streptococchi fecali al di sopra dei parametri previsti dalla legge nel campione di acqua prelevato dai tecnici. «Lungo il litorale ci sono scarichi abusivi che vanno segnalati», rilanciano Riccardo Alinovi, referente locale di Codici e Moretti dell’Osservatorio regionale anti-mafia, «invece di nascondere e proteggere il sindaco deve intervenire come massima autorità sanitaria cittadina per tutelare la salute della collettività. Ci sono interi complessi residenziali che scaricano a mare. Non si può continuare a rilasciare concessioni edilizie in zone sprovviste di impianti fognari», concludono i rappresentanti dei due sodalizi che promettono guerra ad oltranza contro gli inquinatori. (a.b.)

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