Bilancio comunale manovra da 1 milione per bloccare le tasse

L’assestamento in aula dopo gli ulteriori tagli del governo Di Campli: situazione drammatica, meno entrate Imu

LANCIANO. Il clima è già surriscaldato. L’“incidente di percorso” della commissione bilancio, con la maggioranza che è andata sotto a causa dell’assenza (strategica?) di alcuni consiglieri, è stato solo il prologo dello scontro che si consumerà domani in consiglio comunale, dove arriva l’assestamento di bilancio. La seduta di ieri, in prima convocazione, è andata deserta come previsto, per cui si comincerà domani alle 9 con ben 24 punti all’ordine del giorno.

Il più importante è, senz’altro, quello che riguarda la variazione al conto di previsione 2012, che lo stesso governo ha fatto slittare alla fine del mese. L’opposizione, forte del blitz in commissione dove è riuscita a piazzare quattro mozioni, attende al varco l’amministrazione Pupillo, la quale si era impegnata a ritoccare al ribasso aliquote e tasse se la situazione finanziaria dell’ente lo avesse permesso. Da luglio a oggi, però, sul Comune di Lanciano, come sugli altri enti locali, sono piovuti altri tagli dalla spending review che, uniti a debiti fuori bilancio e a maggiori spese correnti, hanno lasciato inalterate tasse e aliquote decise in sede di bilancio di previsione. Dicembre sarà un mese difficile per i lancianesi, che dovranno pagare l’ultima rata dell’Imu (17 dicembre) aggiornata alle aliquote maggiorate decise dal Comune: 0,5 per mille per la prima casa e 10,6 per gli altri fabbricati.

«Con l’assestamento evitiamo altri aumenti delle tasse», dice amaro l’assessore alle finanze, Valentino Di Campli, «il 30 ottobre il governo ci ha comunicato ulteriori tagli per 243 mila euro, facciamo i conti con meno entrate anche dall’ecoristoro e l’Imu che riscuotiamo in realtà viene saccheggiata dallo Stato. La situazione è drammatica. Siamo riusciti, attraverso la Regione, a ottenere una riduzione di 900 mila euro sul Patto di stabilità, che ci ha permesso di coprire tutte le maggiori spese e le mancate entrate per chiudere i conti in regola».

Nei giorni scorsi il primo cittadino, Mario Pupillo, ha partecipato a Milano alla manifestazione di protesta dei sindaci di tutta Italia: «I Comuni sono schiacciati da un Patto di stabilità che impedisce ogni investimento. Ci stiamo trasformando in esattori, perdendo il ruolo di progettualità e di oculati amministratori dei territori».

Ben diverso il pensiero della minoranza, che annuncia battaglia. Quattro le mozioni che saranno discusse e che prevedono lo spostamento di 100 mila euro, destinati a spese considerate superflue, verso sussidi alle famiglie meno abbienti e borse di studio agli studenti meritevoli. «È più urgente destinare risorse a chi è in difficoltà che ripianare i debiti della Fiera, o informatizzare l’archivio di Stato o realizzare la rete internet senza fili», attacca Ermando Bozza, ex assessore alle finanze.

Stefania Sorge

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