Blu parking licenziata, primo round al Comune

Il Tar: nessuna urgenza per sospendere la rescissione del contratto. In attesa del merito il 4 dicembre

CHIETI. Gestione parcheggi. Primo round al Comune. La Blu Parking soccombe. Per ora. Non c’è alcuna urgenza e gravità per sospendere l’ordinanza del dirigente del V settore Paolo Intorbida, con la quale il 25 agosto scorso il Comune ha rescisso la convenzione con la Blu Parking, la società con legale rappresentante e presidente del cda Alfiero Marcotullio, cui era stato affidato, nel 2011, l’intervento di miglioramento della qualità e della sicurezza del sistema della mobilità del territorio localizzati nel terminal bus di via Gran Sasso, della gestione funzionale ed economica delle opere realizzate nonché dell’espletamento dei servizi connessi. Lo dicono i giudici del Tar di Pescara, presieduti da Michele Eliantonio, che ha ritenuto si possa tranquillamente attendere il giudizio di merito. Non c’è urgenza perché la Blu Parking è tenuta comunque a proseguire il servizio di gestione dei parcheggi sino a nuovo affidamento dello stesso servizio e considerato che il servizio non è stato ancora affidato a nessuno e che il giudizio di merito sul ricorso è stato fissato il 4 dicembre, non c’è alcuna necessità di sospendere l’efficacia della rescissione della convenzione. La pronuncia del Tar di Pescara si inserisce nel contesto del ricorso della Blu Parking, una volta Ecoesse, presentato dall’avvocato Antonio Pimpini. L’avvocato critica i motivi per i quali il Comune ha rescisso la convenzione tra i quali la contestazione della validità della fidejussione, (la società che l’ha sottoscritta non era abilitata), o il mancato controllo degli incassi da parte dei Comune, mancato pagamento dell’energia elettrica relativamente al terminal, mancato pagamento al Comune dell’aggio per l’anno 2013 o la contestazione dei crediti vantati dalla stessa Blu Parking secondo il Comune non compensabili con i crediti vantati dal Comune. Tra le contestazione della Blu Parking che sarà oggetto di valutazione tra poche settimane, il fatto che il dirigente Intorbida non era legittimato alla rescissione della convenzione in quanto «determinazione di indirizzo politico e quindi da assumere necessariamente dal consiglio comunale». Il 4 dicembre il secondo round della lite.©RIPRODUZIONE RISERVATA