Bomba, torna in pista il progetto di estrazione gas dal lago

Il ministero dell’Ambiente riapre la fase delle osservazioni per la Cmi. Gli ambientalisti: chieste integrazioni fuori tempo, il Governo appoggia la ditta

BOMBA. Torna in pista il progetto della Cmi Energia per l’estrazione di gas sul lago di Bomba. Il ministero dell’Ambiente ha riaperto le procedure per la Valutazione di impatto ambientale della raffineria, che prevede la perforazione di pozzi per l’estrazione di metano appena a valle della diga, la realizzazione di un gasdotto e la costruzione di un impianto di trattamento del gas a Paglieta. La notizia fa ripiombare in un incubo i residenti di Bomba e di tutta la vallata del Sangro (questa volta, infatti, sono coinvolti ben 11 comuni), che pensavano di essersi lasciati alle spalle una volta per tutte le mire dei petrolieri americani. Oggi la proponente del progetto di sviluppo e concessione “Colle Santo” non è più la Forest Oil bensì la Cmi Energia, ma timori e criticità sono rimasti gli stessi. «Come avevamo annunciato», commenta il Forum abruzzese dei Movimenti per l’acqua, «il ministero dell’Ambiente ha dato una sponda ai petrolieri consentendo di integrare per la seconda volta la documentazione. Il tutto fuori tempo massimo rispetto ai termini previsti dalla normativa in materia. Come avevamo denunciato un mese fa il Ministero, invece di rigettare un progetto evidentemente incompleto e parziale, ha chiesto decine di integrazioni che sono arrivate in breve tempo. Oggi vengono presentati documenti rilevanti quali l’analisi del rischio, la relazione idrogeologica, quella geologica e sulla sismicità». In questa viene riconosciuto che negli ultimi 300 anni la zona oggetto di studio è stata affetta da terremoti significativi, ma dal 1980 in poi «si evidenzia chiaramente come la zona del giacimento di Colle Santo sia caratterizzata da una bassa sismicità». «Ci chiediamo», ribatte il Forum, «se per i terremoti possa avere senso un periodo di osservazione di “calma” di soli 35 anni!». «Dopo la documentazione prodotta a giugno e luglio 2017», nota l’associazione Nuovo Senso Civico, «alla società è stato permesso, ancora una volta, di presentare approfondimenti e studi di ogni sorta. Insomma quasi una riscrittura del progetto nel tentativo di sanarne tutte le carenze. Ci amareggia constatare che, se da un lato è chiara la volontà del Governo di sostenere l’iniziativa, dall’altro c’è la completa incapacità della Regione Abruzzo e l’inerzia degli enti locali. Siamo davvero molto preoccupati». Le nuove osservazioni al progetto dovranno essere presentate entro il prossimo 24 gennaio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA