Botte e violenze alla ex davanti al figlio di 7 anni

Marito rinviato a giudizio: la donna in ospedale due volte per le medicazioni Il difensore: «Accuse infondate, querela ritirata». Ma la Procura procede d’ufficio

LANCIANO. Botte e ingiurie. Un tentativo di violenza sessuale e lesioni. Il tutto di fronte agli occhi attoniti del figlio di 7 anni. È con queste accuse di tentata violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e lesioni che il giudice Marina Valente ha rinviato a giudizio, di fronte al tribunale collegiale il 16 dicembre 2015, un 43enne frentano che per anni avrebbe reso la vita della ex moglie, dalla quale si è da poco separato, un vero incubo. Un incubo denunciato dalla donna che poi ha ritirato la querela. Ma i reati contestati sono talmente gravi che la Procura ha proceduto d’ufficio fino ad arrivare all’udienza preliminare e ora al processo.

Sarà in quella sede che si spiegheranno i fatti. Perché nel leggere le accuse mosse all’uomo c’è da restare sgomenti. Ma il 43enne si professa innocente, forte anche del fatto che, appunto, l’ex moglie ha ritirato la querela. Sarà quindi il processo fissato a dicembre a fare chiarezza.

Per la Procura l’uomo dal 2008 al 2014 avrebbe “maltrattato la moglie, sottoponendola a continue vessazioni psicologiche e fisiche, ingiuriandola e aggredendola, schiaffeggiandola e prendendola a calci, percuotendola in varie parti del corpo, costringendola in due occasioni - il 15 gennaio 2014 e il 12 febbraio 2014 - a ricorrere alle cure dell’ospedale”.

Non solo: avrebbe anche tentato di abusare sessualmente di lei. “Il 12 febbraio 2014, continua la Procura nell’accusa, “si sarebbe denudato al fine di avere un rapporto. Avrebbe afferrato la donna per i capelli e percossa con pugni sulle braccia. Davanti al figlio di 7 anni”. Botte e lesioni che hanno portato la donna a ricorrere alle cure dell’ospedale Renzetti. Il referto del 15 gennaio 2014 parla di “distorsione spalla destra, ecchimosi cutanee multiple giudicate guaribili in 5 giorni”. Quello del 12 febbraio 2014 rileva “trauma contusivo rachide cervicale e all’arto superiore sinistro con 7 giorni di prognosi”. Ma non è finita perché all’uomo si contesta anche il mancato sostentamento dei figli minori da febbraio a maggio 2014.

«Tutte accuse che dimostreremo essere infondate», afferma l’avvocato dell’uomo, Rachelina Martelli, «il fatto che l’ex moglie abbia ritirato la querela, che non si sia costituita parte civile, abbia rinunciato a perseguire il marito sia in fase penale e sia civile sono fatti che dimostrano l’infondatezza delle accuse. I due, inoltre, si sono separati consensualmente e hanno anche l’affido congiunto dei figli. Il mio assistito respinge ogni addebito».

Sarà il processo a fare chiarezza su questo ennesimo dramma familiare che interessa il Frentano.

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