incontro in provincia di chieti 

Bucci riscopre la storia teatina 

Dibattito su Chieti città aperta con Giusti, Spedicato e Furlani

CHIETI. Domani alle 17.30, nella sala consiliare della Provincia, sarà presentato il libro “Chieti 1943-1944 mai più è stata città aperta come allora” di Enrico Bucci. All’incontro ci saranno Maria Teresa Giusti, docente di storia contemporanea all’università d’Annunzio, la sociologa Eide Spedicato e l’architetto Vladimiro Furlani; modererà Antonello De Berardinis, direttore dell’Archivio di Stato di Chieti e sarà presente l’editore Marco Solfanelli.
Il libro di Bucci, autore della proposta nel 2011 di una ricompensa al merito civile per l’accoglienza durante la Seconda guerra mondiale poi accordata con la medaglia d’oro, ripercorre le tristi vicende che interessarono la città attraverso protagonisti come l’arcivescovo Venturi, il podestà Gasbarri, il capo della Provincia Girgenti, la Cassa di Risparmio della provincia di Chieti con i suoi Castellani e Faggiotto. C’è stato, inoltre, un lavoro di ricerca su argomenti specifici che sono tuttora al centro del dibattito di numerosi studiosi: sulle accuse dell’avvocato Raffaele Bellini di Lanciano alla città di Chieti e al suo podestà Alberto Gasbarri; sulle accuse dello scrittore Corrado Alvaro alla ricca borghesia di Chieti; sulla vexata quaestio se Chieti è stata o meno città aperta; sullo stereotipo Chieti città camomilla che ancora oggi grava sulla città. Lavoro di ricerca che ha consentito di reperire 95 immagini fotografiche, 60 documenti alcuni dei quali originali oltre a numerose citazioni di autorevoli studiosi. Negli anni della guerra, i cittadini di Chieti subirono sofferenze atroci dando prova di solidarietà. È da qui che venne loro la forza di ricostruire la città moralmente e materialmente. «Negli anni successivi però e, soprattutto, in quelli più recenti», dice Bucci, «sono andati perduti il senso della storia, l’identità dei luoghi, la loro bellezza a causa di progressive spoliazioni e abbrutimenti. Di qui la volontà di aiutare la città a ritrovare se stessa».