C’è amianto friabile: chiuso il locale caldaie 

Il sindaco firma l’ordinanza. È nuovamente allarme dopo il materiale “compatto” scoperto nei pavimenti dei padiglioni

LANCIANO. Non bastava la presenza di amianto compatto nei pavimenti, ora c’è l’amianto friabile a creare allarme nell’ospedale Renzetti. Il sindaco Mario Pupillo ha così dovuto firmare una nuova ordinanza per spingere la Asl a fare i lavori di bonifica dopo la mappatura dell’ospedale. Se non si adeguerà, scatteranno conseguenze penali e il Comune si sostituirà all’azienda nel fare i lavori, per poi rivalersi delle spese sulla Asl stessa.
I controlli dell’ospedale fatti dai carabinieri forestali lunedì scorso, dopo l’ennesima ordinanza del Comune, hanno portato a una nuova amara e preoccupante scoperta: la presenza di amianto friabile nei locali caldaia. Amianto cioè che può essere ridotto in polvere con la semplice azione manuale e che è il tipo più pericoloso poiché estremamente volatile. Una scoperta, aggiunta anche alla mancata bonifica dei reparti con pavimenti in vinil amianto, che ha spinto il sindaco a emettere una nuova ordinanza inviata al manager Asl facente funzioni, Vincenzo Orsatti, in cui in primis vieta agli operatori termoidraulici l’accesso nei locali caldaia e tecnologici dove è stata accertata la presenza di amianto friabile. «Divieto», dice Pupillo, «che ci sarà fino a quando i locali non verranno completamente bonificati. La bonifica deve essere fatta subito assieme a una mappatura completa dell’ospedale per individuare tutto l’amianto presente entro il primo aprile».
Analisi necessaria visto che si è rilevato solo ora l’amianto friabile - e solo nei locali caldaia - quando i controlli vanno avanti dal febbraio 2015. E dal 2015 la Asl ha stanziato 900mila euro per i lavori di bonifica che in 4 anni sono stati fatti a spizzichi e bocconi. «Devono accelerare con i lavori», riprende Pupillo, «ma ora la Asl deve anche redigere un nuovo cronoprogramma per la rimozione dei pavimenti in direzione sanitaria, rianimazione, pronto soccorso, radiologia, nido, ostetricia e ginecologia, pediatria e altri locali da consegnare entro 15 giorni. La bonifica deve finire entro il 21 settembre. E questa volta saremo ancora di più col fiato sul collo».
I controlli del Comune con la società Green e co Services per monitorare l’andamento dei lavori e il rispetto delle ordinanze saranno tre ogni mese. «Abbiamo fatto già tre ordinanze per chiudere i lavori e l’ultima proroga è scaduta il 31 dicembre 2018», chiude il sindaco, «la settimana scorsa abbiamo imposto alla Asl i monitoraggi continui delle piastrelle, il controllo delle concentrazioni di amianto nell’aria, l’uso di stracci umidi per evitare che le polveri si sollevino, indicazioni richiamate in questa nuova ordinanza: se la Asl sarà inadempiente interverrà il Comune che si rivarrà su di essa per il recupero spese».
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