C’è l’orso marsicano nell’Abetina di Rosello

La foto-trappola all’infrarosso cattura le immagini di una femmina. Pellegrini: scoperta importante

ROSELLO. L’orso bruno marsicano è presente nella Riserva naturale regionale Abetina di Rosello: si tratta una scoperta che arricchisce il patrimonio naturalistico di uno degli ecosistemi forestali con maggiore ricchezza di biodiversità a livello nazionale. Da alcune settimane grazie ad avvistamenti e riprese fotografiche, la presenza di un orso è stata segnalata nelle zone più impervie dell’area. Dovrebbe trattarsi di una femmina adulta che oltre all’immagine ottenuta con la foto-trappola all’infrarosso, ha lasciato orme in prossimità del torrente Turcano, carcasse di vitello, buche nel terreno. Si stanno cercando anche peli dell’animale utili per un’analisi genetica. Data l’enorme importanza che la presenza dell’orso riveste, è stato attivato un gruppo di monitoraggio coordinato dalla direzione della Riserva in collaborazione con i tecnici faunistici del Parco nazionale della Majella e del Parco regionale Sirente Velino, i volontari dell’Associazione “Salviamo l’Orso” e i ricercatori del Centro studi per gli abeti mediterranei impegnato nella redazione del piano di gestione del Sic. Anche la Forestale ha garantito un puntuale controllo del territorio e supporto alle attività.

«L’orso bruno nella Riserva di Rosello è una scoperta di enorme importanza», dice Mario Pellegrini, direttore dell’area protetta, «anche se la specie era già stata inserita nel formulario del Sic per tracce trovate in passato. Le moderne tecniche di fototrappolaggio hanno permesso di fotografarlo e di regalarci questa meravigliosa notizia. Un ringraziamento va all’avvocato Dario Rapino, appassionato fotografo naturalista, che con tenace impegno documenta le risorse naturalistiche e la fauna della vallata del Sangro e della regione».

Nell’Abetina vivono, tra altri mammiferi più comuni, lupi, martore, cervi, tassi, puzzole, gatti selvatici. Inoltre sono presenti rari anfibi e le sette specie di Picchio dell’Appennino, tra le quali il raro Picchio nero e il rarissimo Picchio rosso mezzano. L’Abetina è anche famosa perché ricca di non comuni vegetali, tra questi un Abete bianco che è l’albero più alto d’Italia. «Siamo certi», auspica Pellegrini, «che la popolazione, gli allevatori e i visitatori di Rosello saranno in prima linea per proteggere l’ordo e aiutare i naturalisti nelle attività di monitoraggio».

Matteo Del Nobile

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