Cantoniere arrestato Auto della Provincia usate a fini personali

ATESSA. La gravità dei reati contestati e il pericolo di reiterazione hanno fatto scattare la misura cautelare degli arresti domiciliari per Michele Caniglia, 51 anni, di Atessa, capo cantoniere...

ATESSA. La gravità dei reati contestati e il pericolo di reiterazione hanno fatto scattare la misura cautelare degli arresti domiciliari per Michele Caniglia, 51 anni, di Atessa, capo cantoniere della Provincia di Chieti accusato dei reati di truffa aggravata continuata, peculato e falsità ideologica in atti pubblici. La Procura di Lanciano ha denunciato a piede libero, per gli stessi reati, i due operai sottoposti all’uomo, B.D.B., 48 anni, di Casalbordino, e B.T., 59 anni, di Casoli, coinvolti in un numero esiguo di episodi rispetto al loro capo squadra.

A segnalare i dipendenti assenteisti alla magistratura era stata la stessa amministrazione provinciale, al termine di verifiche sul personale esterno iniziate circa un anno fa. Le indagini, coordinate dal pm Rosaria Vecchi e condotte dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri (con la collaborazione della pg di polizia), sono partite a inizio anno, anche se i servizi di osservazione hanno poi riguardato i mesi di marzo e aprile scorsi. Avvalendosi anche di intercettazioni telefoniche e riscontri documentali, è emerso che in più occasioni i tre non si trovavano sul posto di lavoro come falsamente dichiarato nel rapporto delle presenze. Non dovendo andare, infatti, a timbrare il cartellino al mattino negli uffici della Provincia - i cantonieri erano assegnati al distretto sangrino - a volte gestivano il tempo per sbrigare commissioni personali. Invece di svolgere il proprio lavoro, il capo cantoniere dava una mano nella farmacia agrobiologica intestata alla moglie. Anche mezzi e carburante, che avevano in dotazione per le loro mansioni, venivano utilizzati per scopi personali, come il trasporto di legna da vendere. I due operai, ad esempio, hanno attestato che il 15 marzo scorso erano impegnati in un servizio di manutenzione stradale, mentre gli investigatori hanno accertato che, insieme al capo squadra, stavano effettuando un trasloco di diverse cose nell’abitazione di uno dei due. Falso anche il periodo di congedo dichiarato dal capo cantoniere per giustificare le assenze sul posto di lavoro: negli uffici della Provincia non è stata trovata alcuna richiesta.

Caniglia, detenuto ai domiciliari, nei prossimi giorni sarà ascoltato dal giudice Massimo Canosa.

Stefania Sorge

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