Caos in ospedale a Chieti, undici pazienti in corsia / Foto 

Reparto di semiotica in fibrillazione per la mancanza di posti letto, il Tribunale del malato: situazione critica ignorata dalla politica

CHIETI. Diritto alla cura, ma anche al rispetto della dignità del paziente. Due principi che spesso vengono violati lungo i corridoi del policlinico, affollati sempre più spesso da malati in barella. E così l’emergenza diventa normalità in un sistema sanitario pubblico che lascia con l’amaro in bocca i pazienti, ma anche chi opera e a qualsiasi livello nell’ospedale di Colle dell’Ara. La Semeiotica medica scopia, non ci sono posti letto e ieri si è toccato il massimo storico dei malati posteggiati lungo i corridoi.Undici le barelle accostate al muro e sopra malati rassegnati a una condizione di profondo disagio. E quando il via vai dei parenti si fa più consistente qualcuno tenta di ritagliare uno scampolo di privacy nascondendo il volto dietro le pagine di un giornale.

Gli infermieri, i pochi destinati a coprire turni massacranti, si muovono velocemetnte da un capo all’altro del reparto. Non hanno tempo di fare lunghi commenti, ma ammettono che nel reparto la normalità dei disagi è stata di gran lunga superata.«Oggi (ieri per chi legge)» quasi sussurranno «abbiamo toccato il massimo storico dei ricoveri in barella»

I  parenti dei malati «di serie b»si lamentano, qualcuno protesta. Ma alla fine la resa è totale. O la barella o il pellegrinaggio in altre strutture ospedaliere. «Bisogna adattarsi» commenta a denti stretti una donna che assiste la suocera «i posti letto sono pochi e nessuno fa nulla per cambiare le cose. Quando stai male e hai bisogno di cure ospedaliere bisogna prepararsi a tutto«.

Non la pensa così il presidente del Tribunale per i diritti del malato Mauro Massi che punta il dito contro i politici.

«I problemi , e non solo quelli relativi alla carenza di posti letto al policlinico, potrebbero essere risolti, ma ci sono forti interessi di natura politica che ostacolano l’inversione di marcia. Non è onesto costringere le persone ad arrendersi di fropnte ai disagi, quando varca la soglia di un ospedale, in nome della crisi e dei tagli. La salute è un diritto che deve essere esercitato da tutti».Si, ma come. La rete del sistema sanitario pubblico nel Teatino presenta smagliature sempre più ampie .Capita anche che l’unica cardiolina del reparto vada in tilt per tutta la notte o che manchino materassi nuovi da sostituire a quelli di ormai vecchia data. «L’elenco dei disagi e delle disfunzioni è mostruoso» aggiunge Massi «basterebbe passare un giorno in ospedale per rendersi conto di una realtà che non può e non deve essere accettata».

©RIPRODUZIONE RISERVATA