Caramanico critica Zavattaro:conflitto d'interesse sulla Asl

Il consigliere regionale di Sel (foto) attacca il direttore generale della Asl di Chieti: corsi affidati all’università Bocconi dove il manager insegna, spesa di 19.900 euro. Denuncia al presidente Chiodi e al subcommissario Baraldi

CHIETI. Corsi di formazione manageriale della Asl affidati con delibere dalla direzione generale alla Bocconi, dove il manager Francesco Zavattaro è docente. «Il conflitto di interessi» è stato denunciato dal consigliere regionale del Sinistra ecologia e libertà, Franco Caramanico.

L'ex assessore all'Ambiente del passato esecutivo del centrosinistra in Regione, ha inviato una nota al subcommissario Giovanna Baraldi e al commissario straordinario Gianni Chiodi.
«Con una delibera del 27 maggio di quest'anno il manager della Asl di Chieti, Francesco Zavattaro», scrive, ha affidato il corso di formazione manageriale sul tema "Strumenti di progettazione organizzativa" alla Scuola di direzione aziendale (Sda) Bocconi di Milano».

Il manager, puntualizza Caramanico, figura come docente della stessa università e, in qualità di professore, risulta aver partecipato anche al corso di formazione ("Audit in Sanità"), organizzato sempre dalla Bocconi. A questo stage sono stati inviati, a spese dell'azienda sanitaria, 4 medici della stessa Asl di cui Zavattaro è manager. Il costo del corso, fa notare l'ex assessore all'Ambiente, è fissato il 19.900 euro, cifra di poco inferiore ai 20mila euro, ammontare che avrebbe imposto per legge la gara d'appalto.

Ma tra le delibere della azienda sanitaria finite nel mirino dell'opposizione è quella relativa al corso di aggiornamento in Management delle aziende sanitarie organizzato sempre dalla Sda Bocconi. «Ebbene», spiega Caramanico, «il 6 giugno una collaboratrice amministrativa dello staff dello stesso Zavattaro ha fatto richiesta per partecipare al corso, pagato ovviamente dalla Asl. Ma, caso strano», commenta Caramanico, «la richiesta di iscrizione della suddetta collaboratrice al corso è stata autorizzata da Zavattaro in data 1º giugno, dunque sei giorni prima che la stessa facesse domanda. Ci piacerebbe che Zavattaro», chiede il consigliere di Sel alla subocommisaria e al governatore, «che spiegasse come abbia potuto prevedere le intenzioni della dottoressa prima che questa le manifestasse. Sono atti», conclude Caramanico, «che rivelano la "disinvoltura" amministrativa di Zavattaro. Per molto meno, in altri paesi europei, i manager si dimettono. Spero che anche Zavattaro abbia il coraggio di assumersi le responsabilità dei suoi imbarazzanti comportamenti amministrativi».

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