villa stanazzo 

Carcere, nuova protesta degli agenti 

I sindacati: pianta organica inadeguata, serve subito altro personale

LANCIANO. Un nuovo stato di agitazione è stato proclamato al supercarcere di Lanciano dai sindacati di polizia penitenziaria (Sappe, Osapp, Uil, Sinappe, Cisl, Cnpp e Cosp) su problemi legati alla mancanza di personale, alla sicurezza e alla migliore organizzazione del lavoro. Le organizzazioni sindacali chiedono un immediato intervento al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per ripristinare il rispetto del contratto di lavoro nella casa circondariale di Villa Stanazzo. «Tra gli interventi urgenti», dicono i sindacati, «sono assolutamente imprescindibili l’invio immediato di personale in missione o distacco necessario alla gestione dell’emergenza, la revisione dell’attuale pianta organica, del tutto inadeguata alle reali necessità dell’istituto, e l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza e automazione». Nel carcere di Lanciano, a fronte di un organico previsto di 157 agenti, ve ne sono 135 effettivi. Dopo diverse rimostranze, culminate nel sit-in di protesta del 14 marzo scorso (all’inaugurazione della nuova ala), era stata concordata, con il direttore dell’istituto Maria Lucia Avantaggiato, una nuova organizzazione del lavoro con turni di servizio aderenti alle normative vigenti e in linea con la previsione di organico data dall’amministrazione. «La sperimentazione è iniziata il 1° maggio, ma il 2 era già fallita», dicono i sindacati, «la sicurezza dell’istituto è risultata da subito compromessa, i 4-5 agenti inviati temporaneamente a supporto dell’apertura del nuovo reparto si sono rivelati insufficienti, i turni di lavoro sono passati da 6 a 8, 9 o più ore, ferie e riposi settimanali sono saltati». E dal 1° giugno tutti i posti di servizio dovrebbero passare dalle prescritte 6 ore a 8 ore di servizio. Da qui le guardie carcerarie hanno nuovamente indetto lo stato di agitazione.