Caro gasolio, scontro tra pescatori al porto

Marinerie di Vasto e Giulianova contestano gli ortonesi usciti in mare: gettate il pescato

ORTONA. «O tutto il pesce in mare o tutto in beneficenza». E' stato il grido disperato dei pescatori delle marinerie dei porti limitrofi, soprattutto di Vasto e di Giulianova, che ieri pomeriggio, sulla banchina commerciale del porto di Ortona hanno cercato di non far partire i Tir pieni di pesce caricati dai pescherecci locali, usciti in mare la scorsa notte. Il nutrito gruppo piuttosto arrabbiato ha aspettato a uno a uno il rientro dei motopescherecci. Alcune imbarcazioni di fuori che fanno base a Ortona sono uscite ieri mattina intorno alle 12 per poi rientrare intorno alle ore 15, quando sono state avvertite dello stato di agitazione della categoria. Il comparto locale invece era uscito regolarmente per pescare, mentre le altre marinerie hanno protestato contro le nuove misure del governo centrale che sta buttando nel «baratro un'intera categoria», come hanno ripetuto più volte i lavoratori del mare.

«Il problema numero uno è il rincaro del gasolio» dice Matteo Tomaiolo, imbarcato su "La Speranza" di Vasto, «l'80% del fatturato se lo mangia il carburante, il 20% resta a noi, ma non al netto: abbiamo anche altre spese. Eppoi vista la nostra situazione così drammatica, le banche non ci concedono più il fido. Non possiamo più andare avanti così».

Della stessa opinione Vettorino Mattiucci, dello "Spalviero" di Giulianova, che aggiunge: «La quantità di pesce è diminuita e anche le qualità. Chiediamo ai pescatori di Ortona di non andare in mare. Di protestare con noi anche per questa patente a punti e di tutte le altre misure che non fanno altro che danneggiarci».

«Io porto a casa solo 600 euro al mese», grida un giovane marinaio tra la folla. Il pescatore-comandante di una barca locale, Luigino Capriotti dice di aver dato il suo pescato in beneficenza e invita gli altri colleghi a fare altrettanto. Un po' scosso dalla "sommossa" improvvisa Vincenzo dell'Olio, di Bisceglie, che lavora a Ortona da tanti anni: «Siamo arrivati alle 12 e abbiamo visto che tutta la marineria locale era uscita in mare e quindi siamo usciti anche noi. Abbiamo fatto una sola calata e poi siamo rientrati subito in porto, intorno alle 15. Ci siamo attenuti alle direttive delle nostre rappresentanze, di poteer pescare fino al 17 febbraio».

La situazione ha preso una brutta piega quando è stato caricato del pesce su di un tir. I pescatori hanno cercato di bloccare il mezzo. E' stata riportata la calma grazie alla capacità di mediazione del comandante di porto, Govanni Greco e del suo vice Capuzzimato che si metteranno in contatto con il Ministero per portare in alto le istanze della protesta. Intervenuti anche i Carabinieri, il capitano Gianfilippo Manconi, e la Guardia di Finanza.

Oggi, tutti i pescherecci di Ortona rimarranno in porto.

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