il sindaco di San salvo

Cartelle di pagamento Tarsu «Eredità dell’ex giunta»

SAN SALVO. «Le cartelle di pagamento sulla Tarsu sono l’ennesima pesante eredità del centrosinistra che non ha mai fatto accertamenti e che ora cavalca l’onda della protesta». Il sindaco, Tiziana...

SAN SALVO. «Le cartelle di pagamento sulla Tarsu sono l’ennesima pesante eredità del centrosinistra che non ha mai fatto accertamenti e che ora cavalca l’onda della protesta». Il sindaco, Tiziana Magnacca, interviene con un affondo dopo le polemiche scaturite dai controlli dell’Asso servizi, la società di riscossione incaricata di effettuare gli accertamenti sulla tassa sui rifiuti urbani. Sono 1.500 le cartelle recapitate prima della fine dell’anno nelle case dei cittadini di San Salvo. In molti casi gli importi sfiorano anche i 3 mila euro, comprensivi d’interessi e di sanzioni. Si tratta di accertamenti relativi agli ultimi cinque anni (dal 2007 al 2012).

Una stangata per le famiglie che già hanno dovuto fare i salti mortali per pagare l’Imu e che ora si ritrovano a dover fare i conti con altre scadenze. Le minoranze si sono subito schierate contro l’amministrazione comunale, chiedendo di bloccare la procedura. Qualcuno ha anche annunciato una class action. È il caso di Giovanni Mariotti, consigliere provinciale di Sel.

«Come sindaco mi assumo la gestione di questa pesante situazione, ma non intendo prendermi la responsabilità politica e amministrativa di questo sfacelo che è solo colpa del centrosinistra», attacca la Magnacca, «chi ha amministrato la città in questi anni non ha mai fatto accertamenti sulla Tarsu, salvo cavalcare le polemiche proponendo soluzioni impraticabili. Se fossero meno approssimativi scoprirebbero che non si può bloccare tutto. L’amministrazione comunale deve tutelare soprattutto quei cittadini che hanno pagato regolarmente e che sono il 76 per cento. In ogni caso siamo a disposizione per qualsiasi chiarimento: si possono richiedere sia rettifiche e sia annullamenti. È anche possibile una rateizzazione lunga degli importi», conclude la Magnacca.

Sono seimila gli accertamenti effettuati dalla società incaricata incrociando le dichiarazioni dei contribuenti con i dati catastali. Dai controlli sono scaturite 1.500 posizioni non in regola relative a evasori totali o parziali. L’ammontare totale dell’operazione per le utenze private è di oltre 600 mila euro. «Se gli accertamenti fossero stati fatti in tempo, già dal 2008 si sarebbero rilevate le posizioni irregolari, in buona o cattiva fede, e non si sarebbe arrivati a questa situazione», insiste il sindaco, «una maggiore attenzione avrebbe fatto diminuire la Tarsu per tutti i cittadini e non ci sarebbero stati gli aumenti». (a.b.)

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