Casalbordino, figlio rinviato a giudizio per l’estorsione alla madre

Al via il processo al figlio che minacciò la donna con una pistola

CASALBORDINO. Il figlio è imputato, la madre è la presunta vittima. R.D.S., 34 anni, biologo-analista di Casalbordino, finito in carcere due anni fa con l’accusa di tentata estorsione aggravata e porto abusivo di armi, compare oggi davanti ai giudici del tribunale di Vasto. L’uomo, esperto analista di laboratorio, secondo i carabinieri avrebbe spaventato la madre minacciandola con una pistola. Fu la donna, in preda all’angoscia, a chiedere aiuto ai carabinieri.

La signora raccontò che il figlio si era appropriato della pistola che lei deteneva regolarmente in casa per difesa personale e l’aveva minacciata di morte qualora non avesse aderito alla sua richiesta di intestargli il laboratorio di analisi della famiglia.

La donna, spaventata, promise al figlio che avrebbe fatto il possibile per accontentarlo. L’uomo uscì di casa portando con sé la pistola.

La madre temendo che potesse compiere qualche sciocchezza chiamò il 112. Dalla centrale operativa della compagnia dei carabinieri di Ortona, scattarono le ricerche immediate del biologo. I militari di Casalbordino, diretti dal luogotenente Nicola Zanni, intercettarono dopo qualche minuto R.D.S. e sequestrarono l’arma e sei cartucce. La difesa è pronta a dimostrare che l’uomo non avrebbe mai fatto del male alla madre. Era esasperato ma non avrebbe mai usato la pistola. (p.c.)

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