Casalbordino, un rombo di moto per l’addio a Mauro

Muore nello scontro e dona gli organi, Casalbordino gli dice grazie tra lacrime e palloncini bianchi. I colleghi della Sevel: «Te ne sei andato in sella al tuo sogno più bello. Ciao Mauretto»

CASALBORDINO. Addio a Mauro Guerini tra lacrime, palloncini bianchi e blu, le moto che il centauro tanto amava e centinaia di rose bianche. Un addio e un grazie immenso dall’altare, per il suo estremo atto d’amore, la donazione degli organi che ha salvato nove vite. Sportivi, colleghi , amici e conoscenti : un grande insieme umano ha riempito ieri pomeriggio il piazzale del santuario della Madonna dei Miracoli e l’interno della chiesa per assistere ai funerali del motociclista che ha perso la vita in un tragico incidente sulla Adriatica, mentre era in sella alla sua Aprilia.

La bara è arrivata da Pescara alle 15.30 e ha raggiunto il centro di Casalbordino. Decine di centauri arrivati anche dai paesi vicini, prima in cerchio , poi in fila hanno fatto “ruggire” i motori. Un segno di rispetto, un saluto al compagno di tante escursioni e avventure in moto. Un gesto dal grande valore simbolico ripetuto anche al termine della funzione funebre. Nella chiesa davanti alla bara ricoperta con una maglia del Milan e un cuore rosso, c’erano un cinquantina di motociclisti, centinaia di colleghi della Sevel e della Isringhausen e tantissimi sportivi. Mauro, ex calciatore del Casalbordino era iscritto al Milan club. La famiglia della moglie ha una palestra. «Lo sport per lui era pane quotidiano. Era la vitalità in persona. Lui invitava tutti a curare la propria vita con lo sport», hanno detto fra le lacrime gli amici.

Tantissime le persone rimaste fuori dalla basilica gremita. «Te ne sei andato in sella al tuo sogno più bello. Ciao Mauretto», hanno scritto i colleghi della Sevel. «Ma Mauro ha solo lasciato la sua casa terrena per raggiungere la casa dove Dio lo attendeva», ha detto il celebrante, don Paolo Lemme. «Quello che è accaduto può sembrare un’ingiustizia , non lo è per chi crede in Dio e sa che ora Mauro continua a vivere». Poi il ringraziamento del celebrante allo sfortunato operaio per il suo estremo atto d’amore. «Voglio ringraziare personalmente Mauro perché grazie a lui e alla donazione dei suoi organi altri potranno sperare in un futuro migliore. Era un uomo sano che ha ridato la vita ad altre vite fragili. Grazie Mauro. Il tuo gesto non sarà dimenticato», ha detto don Paolo.

Il sindaco, Filippo Marinucci ha proclamato ieri il lutto cittadino. «Perché la morte di Mauro Guerini e una profonda ferita per tutta Casalbordino», ha spiegato il primo cittadino. «Mauro era un uomo generoso. La donazione degli organi racconta chi era Mauro. Infinite le sue doti umane. Impossibile non volergli bene», ha insistito Marinucci. Straziante e inconsolabile il dolore della mamma Anna. La donna ha continuato a invocare a lungo il nome del figlio fra le lacrime. Grandissima la compostezza della moglie di Mauro Guerini, Alessandra.

Commovente il dolore dei fratelli dell’operaio e di alcuni nipotini in lacrime. I palloncini a forma di cuore lanciati verso il cielo alla fine del rito funebre hanno voluto simboleggiare il cuore dei tanti amici e familiari volato lassù con lui. Le 18 erano passate abbondantemente quando il feretro ha raggiunto il cimitero del paese per la tumulazione, ma Casalbordino ha continuato a parlare e a ricordare fino a sera.

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