Casini: «Giovani imitate Ciampi»

L’ex presidente della Camera con Amato e Visco agli studenti: non siate disfattisti

LANCIANO. “Un Paese che non ricorda la storia e non coltiva la propria memoria non ha futuro. Coltivate la vostra storia e guardate al futuro con speranza. Siate fieri di essere lancianesi, abruzzesi, italiani e cittadini europei perché, come Ciampi, il culto della patria va inserito in un contesto europeo».

Queste le parole di Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera, intervenendo al convegno-studi “Carlo Azeglio Ciampi: un cittadino europeo nato in terra d’Italia”, tenuto in un Fenaroli gremito di studenti delle scuole superiori frentane. Un intervento esclusivo sulla figura dell’ex Presidente della repubblica, quello di Casini, come del resto gli interventi degli ex ministri Giuliano Amato e Vincenzo Visco, nonostante le richieste di commenti sulle votazioni regionali previste a maggio. «Decideranno i colleghi abruzzesi cosa fare, io sono qui per ricordare Ciampi», ha tagliato corto Casini, «che ha sempre agito nell’interesse dello Stato e dei cittadini ed è giusto sottolinearlo in un momento, come questo, in cui la politica è criticata da molti». Momento in cui la scena politica è tutta di Matteo Renzi. «Renzi è giovane e va aiutato», ha detto Casini, «anche perché se fallisce lui fallisce l’Italia e questo Ciampi non l’avrebbe permesso».

Figura di alto senso civico e morale quella di Ciampi che ha un legame particolare con l’Abruzzo avendo vissuto, come ricordato dal sindaco Mario Pupillo, tra il ’43 e il ’44 a Roccadimezzo e a Scanno. «Il professor Gentiloni non poteva scegliere titolo migliore per il libro su Ciampi presentato oggi in anteprima nazionale», ha commentato Amato, “Contro scettici e disfattisti. Gli anni di Ciampi 1992/2006”, perché oggi sono anni di scetticismo e di giovani che rischiano il disfattismo perché non vedono un futuro. Invece come Ciampi, i ragazzi devono imparare che nulla è impossibile». L’ex ministro delle finanze Visco ha presentato il “Ciampi europeo”, ma quello che è emerso è soprattutto l’amore dell’ex presidente per la patria, l’essere riuscito a far tirare fuori agli italiani il Tricolore, a far cantare l’inno nazionale.

Teresa Di Rocco

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