Casoli: accoltellato nel deposito durante la rapina 

Il titolare della Ldb ferito vicino al cuore dopo una colluttazione. Trovata lama di 20 centimetri. Ricerche sull’aggressore

CASOLI. Gli sferra una coltellata al torace, poi fugge. È stato colpito da un fendete sferrato da uno sconosciuto all’emitorace sinistro Antonio G., 44 anni, titolare e dipendente della Ldb di Casoli, azienda di distribuzione bevande che è nella zona industriale Est. Un’aggressione, molto probabilmente a scopo di rapina, che ha squarciato il tranquillo pomeriggio della vigilia di Ferragosto. Sulla rapina indagano i carabinieri di Casoli e del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Lanciano, diretti dal tenente Massimo Canale.
Secondo quanto ricostruito dai investigatori, il 44enne era solo nell’ufficio della ditta al piano terra, dove si occupa di contabilità. Un uomo si sarebbe introdotto nei locali e lo avrebbe accoltellato, probabilmente a scopo di rapina visto che soldi in contanti ci sono nell’azienda. Può esserci stata anche una colluttazione, o un tentativo di difesa da parte di Antonio G. perché in ufficio c’erano degli oggetti spostati e caduti a terra.
A trovare il titolare a terra, pieno di sangue, un collega attorno alle 13,30. Questi, una volta rientrato negli uffici della ditta, si è insospettito, ha capito che qualcosa non andava quando ha visto la porta dell’ufficio semiaperta. Visto che è sempre chiusa, si è avvicinato e ha visto il corpo a terra del titolare e il sangue. Subito ha chiamato il 118 e i carabinieri. L’ambulanza medicalizzata giunta da Lama dei Peligni ha prestato le prime cure al 44enne, intubandolo e lo ha portato all’ospedale Renzetti di Lanciano. Come precisato dai carabinieri non è in pericolo di vita anche se il fendente lo ha colpito nella regione sinistra dell’emitorace, quella del cuore. Fortunatamente non ha colpito né i grandi vasi né gli organi vitali. La prognosi è ancora da valutare nei prossimi giorni. Il ferito, intubato, ha risposto ai carabinieri solo alla domanda se conoscesse l’aggressore: ha scosso la testa per dire no. I carabinieri sono riusciti a trovare il coltello e a sequestrarlo; è un modello a serramanico lasciato dall’aggressore fuori dagli uffici con una lama di 20 centimetri.(t.d.r.)
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