Cento vaccinazioni al giorno 

Corsa alla profilassi per iscrivere i bimbi a scuola. Decine di famiglie teatine in coda

CHIETI. Oltre mille vaccinati in dieci giorni. Quattrocento negli ultimi quattro. E' il bilancio, per ora provvisorio, che emerge dal Centro vaccinazioni di via Valignani dove, da subito dopo Ferragosto, si è scatenata una vera e propria corsa alle somministrazioni di dosi. Con il conseguente ed inevitabile sovraffollamento del distretto. La media è di cento pazienti al giorno.
Se ne prevedono altrettanti per i prossimi giorni fino alla riapertura delle scuole. Lo stesso scenario si è ripetuto ieri mattina, con operatori sanitari richiamati dalle ferie, infermieri precari costretti a fare gli straordinari, l’affluenza da ben altri sette comuni limitrofi, ma anche da Francavilla, da Pescara, e persino da Roma. Sono gli effetti evidenti del decreto Lorenzin, dopo le rimostranze dei così detti no-vax. Un provvedimento che arriva dal Ministero della Salute e che ha inasprito di molto le sanzioni per chi ha scelto, almeno fino ad ora, di non far somministrare ai propri figli dai zero e i 16 anni d'età i vaccini per loro obbligatori - da quest'anno saliti da nove a dieci. E’ previsto l'allontanamento dei minori non vaccinati dalle scuole e dai servizi educativi pubblici e privati, fino a quando il genitore provvederà agli obblighi vaccinali.
I NO VAX CI RIPENSANO? Uno spaccato della situazione è arrivato proprio ieri da alcuni operatori del Centro di via Valignani: «Ci sono nuovi obblighi, ora tutti vogliono vaccinarsi, ma c'è un anno di tempo. Ci sono però genitori ancora dubbiosi sulla questione,e chi preferisce persino subirne le conseguenze tenendo i bambini a casa, pur di non vaccinarli». Poi il dottor Andrea Malandra, con moglie e bambini: «Veniamo da Miglianico e siamo stati sempre favorevoli ai vaccini. Oggi però siamo stati costretti ad attendere più di un'ora e mezza». C'è anche un'infermiera precaria di 42 anni: «Siamo sotto organico, sono qui per coprire il periodo di ferie, con un contratto di tre mesi. Poi andrò a casa. Adesso c'è il problema delle sanzioni, tra poco si dovrà tornare a scuola e dunque in molti si affrettano a correre ai ripari».
La questione si complica: «Ci sono tempi tecnici per garantire il servizio, non possiamo tartassare i bambini e vaccinarli in tempi record». E dal personale aggiungono: «Ieri mattina abbiamo finito alle 14,05. Non possiamo lavorare in condizioni di stress con rischi anche per i pazienti: impieghiamo più tempo del previsto per ricostruire la storia di ognuno, viste le mancanze pregresse».
IL DECRETO 73. E’ quello dello scorso 7 giugno, convertito con modificazioni alla legge 119, e che è stato diramato attraverso una circolare con relative indicazioni operative per i distretti, in modo da attuare le "disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di mattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci".
Sulla lettera si legge: «Il decreto-legge dispone che dieci vaccinazioni siano obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e sedici anni». In sostanza gli obblighi vaccinali e gratuiti, rispetto anche all'anno scorso, salgono di numero: si aggiunge l'anti-varicella all'anti-poliomielitica, all'anti-difterica, all'anti-tetanica, all'anti-epatite B, all'anti-pertosse, all'anti-Haemophilus influenzae tipo b, all'anti morbillo, all'anti-rosolia e all'anti-parotite. In più le vaccinazioni raccomandate sono pure l'anti-meningococcica B, l'anti-meningococcica C, l'anti-pneumococcica e l'anti-rotavirus.
LE SANZIONI. Che si inaspriscono per coloro che non dovessero far somministrare il vaccino al minore secondo gli obblighi di legge e i termini fissati dall'azienda sanitaria. La sanzione pecuniaria potrà ammontare dai 100 ai 500 euro, con un avvertimento: «la sanzione estingue l'obbligo della vaccinazione, ma non permette comunque la frequenza, da parte del minore, dei servizi educativi dell'infanzia, sia pubblici sia privati, non solo per l'anno di accertamento dell'inadempimento, ma anche per quelli successivi, salvo che il genitore non provveda all'adempimento dell'obbligo vaccinale». Come si continua a leggere sulla circolare del Ministero i genitori, chi esercita la responsabilità genitoriale, i tutori o i soggetti affidatari dei piccoli da zero a 16 anni non vaccinati secondo gli obblighi previsti, saranno convocati da ciascuna Asl di riferimento, con un invito scritto alla vaccinazione, corredato da materiale informativo. Se la mancanza dovesse persistere, si procederà ad un'altra convocazione tramite raccomandata «per un colloquio, al fine di comprendere le motivazioni della mancata vaccinazione e di fornire una corretta informazione».
VIA VALIGNANI: ORARI. Ci si vaccina nel vecchio ospedale. Apertura al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30. Il martedì dalle 15 alle 17. Modalità di prenotazione: dal lunedì al sabato dalle 12.00 alle 13.30 al numero telefonico 0871-345196. Il decreto, inoltre, proprio per agevolare gli adempimenti, ha previsto la possibilità di prenotare gratuitamente le vaccinazioni presso le farmacie convenzionate e attraverso il Cup.