Centro sportivo salesiano «È bene darlo alla città»

Il sindaco Lapenna difende l’operazione-salvataggio della struttura dei religiosi D’Alessandro: «I nostri dubbi sono legittimi». Del Prete: «Maggioranza confusa»

VASTO. «Piuttosto che sollevare dubbi e perplessità le minoranze dovrebbero sostenere l’amministrazione e i Salesiani». Il sindaco Luciano Lapenna difende l’operazione-salvataggio dell’Opera Salesiana che ha chiesto al Comune di accollarsi le rate di mutuo restanti (circa un milione di euro) in cambio della cessione degli impianti sportivi di via San Domenico Savio, vicino all’istituto. L’argomento è approdato per la prima volta in aula venerdì scorso sulla scorta di una richiesta protocollata in Comune lo scorso 17 febbraio, cioè quattro giorni prima dell’assemblea civica, ma sono già diversi mesi che il sindaco intrattiene contatti con l’Opera Salesiana e il Credito Sportivo.

«L’operazione consentirà di mantenere un grande complesso sportivo a disposizione della collettività ed eviterà speculazioni», spiega in una nota il portavoce del primo cittadino, Christian Lalla, «il rinvio, chiesto da alcuni consiglieri di opposizione, si è reso necessario per far conoscere al consiglio, dopo l’ultimo incontro del sindaco con il Credito Sportivo, la durata del mutuo e gli importi annuali delle rate. Spiace che da parte di alcuni esponenti delle minoranze si sollevino perplessità, anziché sostenere l’amministrazione e i Salesiani che da oltre cinque mesi hanno segnalato la necessità dell’intervento pubblico per continuare un percorso iniziato nel 1966 per il bene della Comunità».

Sul rinvio del consiglio ci sono però versioni tra loro contrastanti. «È falso che siano stati alcuni consiglieri di opposizione a chiederlo», ribatte Davide D’Alessandro, l’esponente della minoranza che ha sollevato dubbi sulla operazione, «basta riascoltare la registrazione per scoprire che il presidente del consiglio ha proposto la sospensione per un funerale già finito. Nessuno deve spiacersi se qualcuno della minoranza solleva dubbi. Soltanto sotto la dittatura si doveva obbedire», conclude D’Alessandro. Rincara la dose il collega Nicola Del Prete. «Ma cosa credono, che ci facciamo infinocchiare da chi amministra in maniera confusionaria e approssimativa?», tuona il consigliere comunale, «il centrosinistra vastese ha fatto e disfatto da solo. Il sindaco ha illustrato la proposta, poi il presidente del consiglio, consapevole che i socialisti si sarebbero astenuti, ha chiesto il rinvio del punto all’ordine del giorno. Il rinvio tecnico è un’altra menzogna. La smettessero Forte e compagni di scaricare addosso ad altri le loro responsabilità».

Anna Bontempo

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