degrado

Chieti, acqua sporca nella piscina comunale

Proteste degli utenti per la struttura “malata” e che nessuno cura. Parte una raccolta di firme per ripulire la struttura

CHIETI. Acqua sporca, maleodorante e servizi igienici indecorosi oltre che inadeguati. Il «mare» del Colle, ovvero la piscina comunale teatina è malata e nessuno la cura. A lanciare l’allarme sono i numerosi iscritti che da tempo segnalano ai gestori uno stato di degrado che non rende onore allo «Stadio del nuoto». E che dire della vasca interna dove si «nuota» con un metro e mezzo di acqua in meno? Disagi che hanno spinto lo «zoccolo duro» dei frequentatori a promuovere una raccolta di firme per spingere il Comune a prendere provvedimenti urgenti.

E sul web impazzano le proteste arricchite di particolari inquietanti. Si parla di acqua che vira dal verdognolo al marrone e di cattivi odori che risalgono dalle grate a bordo piscina. «C’è qualcosa che non funziona» racconta un utente che da almeno 10 anni frequenta la struttura «si fa poca manutenzione dell’acqua e ci sono pochi controlli anche sui frequentatori che, spesso, non calzano neppure le cuffie in testa per evitare che i capelli finiscano in acqua».

Il racconto-appello di una mamma, apparso anche sulle pagine di facebook, ben rappresenta la situazione di sofferenza nella quale versa la piscina comunale.

«Ieri pomeriggio» riferisce la donna «ho portato mia figlia alla piscina comunale. Erano tre anni che non ci rimettevo piede e devo dire che l'ho trovata notevolmente peggiorata. Innanzi tutto il fattore igiene che mi ha lasciata senza parole, la piscina olimpionica da azzurra e trasparente era verde melma tanto da farmi pensare che forse l’acqua del mare sarebbe stata piu salubre».

Non solo. la mamma si lamenta anche di un altro problema. « Nessun obbligo di cuffia, nella vasca dei bimbi (piena all'inverosimile di teenagers che si agitavano incuranti dei bimbi (che si prendevano sotto). Si nuotava tra i capelli che ti si attaccavano dovunque e ai bordi della piscina arrivava tanfo tipico di un bagno pubblico. Sorvolo» aggiunge Alice Meraviglia «sulla sicurezza e rispetto delle regole affidati a ragazzine giustamente accaldate col perenne ghigno di rottura di scatole sulle labbra. La ragazza del bar che si dimenticava di battere gli scontrini, fino ad arrivare a semiadulti che si tuffavano a bomba con la rincorsa nella vasca dei bimbi» E conclude «perdonate la lamentela ma porca miseria, abbiamo una struttura del genere... mi dite perché trascurarla tanto?» .

Anche gli arredi interni sono motivo di protesta, panche scomode e pavimenti consunti con la muffa . «E poi» aggiunge un altro iscritto di lungo corso «per decine di bagnanti c’è un unico bagno attrezzato per disabili». La petizione va avanti e verrà consegnata in Comune.