Chieti, ambientalisti in piazza per dire No a Ombrina

Flash mob organizzato dal gruppo Radicati al territorio con tute bianche e maschere antigas contro il petrolio davanti alla sede di Confindustria

CHIETI. Tuta bianca, mascherina, megafono e striscioni colorati per dire no a Ombrina mare, la piattaforma petrolifera che dovrebbe sorgere al largo della costa di San Vito.

Così ieri mattina, alle 11, una trentina di attivisti del comitato popolare Radicati al territorio ha bloccato per qualche minuto l’affollato mercato del venerdì all’altezza di largo Martiri della libertà. Un flash mob finito con corpi stesi a terra come cadaveri, per mostrare quali potrebbero essere le conseguenze di una piattaforma di estrazione petrolifera al largo della costa dei trabocchi, porzione d’Abruzzo che da oltre un decennio attende di diventare a tutti gli effetti Parco nazionale della costa teatina.

Il no alla petrolizzazione è partito dalla sede di Confindustria, in larghetto Teatro vecchio. Scelta non casuale, considerato che poche settimane fa si era scatenato un duello a distanza fra il vicepresidente dell’associazione regionale degli industriali, Paolo Primavera, e gli ambientalisti contrari alla piattaforma.

«Ombrina devasta il territorio, Confindustria complice»: questo hanno gridato ieri i manifestanti srotolando uno striscione per ribadire la netta opposizione a quella che, dicono, sarà a tutti gli effetti una raffineria in mare.

Poi alcuni di loro hanno indossato la tuta bianca e maschere antigas, gridando al megafono le ragioni del no alla petrolizzazione, mentre altri si gettavano a terra fra i banchi del mercato, simulando gli effetti a lungo termine di impianti come Ombrina nella regione verde d’Europa. «Sì alla salvaguardia dell'ambiente, sì a uno sviluppo economico e sociale in linea con le nuove tendenze», ripetono i manifestanti. I detrattori di Ombrina mare sono la maggior parte delle associazioni e dei cittadini della provincia di Chieti.

Per loro la piattaforma, oltre a deturpare un ambiente unico per la particolarità dei trabocchi, darebbe un colpo violento al turismo, settore che regge l’economia della costa teatina. Il flash mob è finito con l’invito alla grande manifestazione che si terrà sabato a Pescara. (f.r.)

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