Chieti, appello dell'allievo di De Chirico ridotto in povertà: "Aiutatemi"

L’artista teatino Gasbarri vive con soli 600 euro al mese. Non gli bastano neppure per le medicine, la malattia lo sta rendendo cieco

CHIETI. Luciano Gasbarri per tanti anni è stato protagonista sulla scena artistica non solo teatina, come pittore ma anche come animatore di eventi.

A Roma, dove era stato tra gli allievi di Giorgio De Chirico, aveva anche fondato dei movimenti artistici raccogliendo attorno a sè molti pittori ed esponenti della cultura romana. Oggi è ridotto in condizioni disperate, solo e abbandonato da tutti. Sopravvive con pochissimi soldi al mese che non gli bastano neppure per le medicine. Sono tornato a trovarlo dopo aver ricevuto via Sms due messaggi.

Nel primo c'era la sua richiesta di aiuto, con l'invito ad agire subito «perché domani può essere troppo tardi». In un successivo messaggio mi ha scritto: «Vedo pochissimo. Il diabete mi sta chiudendo gli occhi. Non posso stare in piedi». Ho cercato di confortarlo, ma la sua situazione è diventata davvero drammatica. Attualmente vive in un appartamento provvisorio, che gli è stato messo a disposizione da un amico, ma che ora potrebbe essere costretto a lasciare . Pesa moltissimo la solitudine, per un personaggio abituato a vivere tra la gente, dotato di spirito di iniziativa di un entusiasmo trascinante, a volte anche eccessivo. Ricordo una copertina della allora Tribuna Illustrata dedicata ad un suo presunto incontro romano con un marziano, che identificò come Nicodemo e che lo avrebbe ispirato come pittore. Luciano era giovanissimo, parlo degli anni 60, ma diede subito prova di essere dotato di uno spirito di inventiva che lo ha portato più volte ad occupare la scena dei mass media grazie alle sue performance artistiche.

Ho ricordo anche di molte sue mostre personali, dove era facile incontrare personaggi del cinema, dello spettacolo, della cultura. Si è dato anche da fare per creare movimento attorno all'arte pittorica, coinvolgendo altri artisti. Tutto questo ora appartiene ad un passato lontano «dimenticato da tutti», è ora il suo cruccio. «Soprattutto da chi ho aiutato, per non parlare delle istituzioni, che non rispondono nemmeno alle mie istanze», mi dice sconfortato. «Ho ancora qualche galleria che mi chiede opere, ma non sono più in condizione di lavorare: a stento mi reggo in piedi e gli occhi mi stanno sempre di più tradendo». Ha fatto richiesta alla presidenza della Repubblica, tramite la Prefettura di Chieti per ottenere sostegno economico in base alla legge Bacchelli, che va in soccorso a personaggi dell'arte, dello spettacolo, dello sport che vengono a trovare in particolare stato di indigenza.

«Ho inoltrato mucchi di carte e documenti- mi dice Gasbarri - per dimostrare tutto quanto ho fatto e dato alla comunità artistica e in particolare alla mia città. Ho ricevuto prima qualche promessa e poi silenzio assoluto». A questo punto appare davvero allo stremo, provatissimo e sfiduciato. Per sopravvivere, lui che grazie alla sue arte ha avuto momenti di grande notorietà e anche ottimi ritorni economici dalla vendita dei suoi quadri, conta solo su una pensione di poco più di seicento euro. Non gli bastano nemmeno per far fronte ai problemi di salute. Da qui il grido disperato di aiuto, che non posso fa altro che echeggiare, nella speranza che qualcuno lo ascolti. La città, la nostra città, non può rimanere indifferente. Aiutiamo Luciano, ne ha bisogno.