Chieti, barista nei guai per una Sambuca a un 13enne

La questura denuncia alla procura la barista dello Scalo e invia la segnalazione anche al sindaco

CHIETI. Niente alcol ai minorenni: la barista dello Scalo che ha venduto una bottiglia mignon di Sambuca a un ragazzino di 13 anni è finita nei guai.

Il questore, Filippo Barboso, l’ha formalmente denunciata alla procura della Repubblica per la violazione della legge sulla somministrazione e la vendita si sostanze alcoliche che impone a baristi, ristoratori e negozianti di chiedere la carta d’identità all’acquirente che mostra di avere meno di 18 anni. In questo caso, la barista dello Scalo non lo ha fatto, come ha specificato la madre del ragazzino nell’esposto querela presentato meno di due settimane fa alla polizia.

La donna è andata su tutte le furie quando dal figlio adolescente ha saputo il fatto. E, considerando che il ragazzino ha sofferto in passato anche di seri problemi di salute, la mamma non ha esitato un solo secondo a rivolgersi prima a un avvocato di Chieti e quindi a presentare la denuncia contro la barista. La questura, dopo una breve indagine, ha inoltrato il caso alla procura che procederà probabilmente con un decreto penale di condanna nei confronti della barista scalina, all’esito del quale dovrà però attivarsi anche il sindaco, Umberto Di Primio che, già messo al corrente dal questore, ha competenza per ciò che riguarda eventuali provvedimenti di tipo amministrativo che vanno dalla sanzione fino alla chiusura temporanea dell’attività commerciale. Questo perché il Comune è l’ente che ha rilasciato al bar in questione la licenza per la vendita di sostanze alcoliche.

Il divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori è stabilito dal decreto legge 158 del 2012 (convertito lo stesso anno nella legge 189) che impone l’obbligo di informarsi sulla maggiore età dell’acquirente per chi le somministra. In altre parole, c’è l’obbligo di richiesta di un documento di identità da parte del venditore, a meno che l’età del giovane non sia manifesta. Le multe variano in base all’età del minore ma se questi ha meno di 16 anni la violazione è penale e può comportare, nei casi più gravi, la sospensione della licenza per l’esercizio commerciale. Se invece il minore ha un’età compresa tra i 16 ed i 18 anni, la sanzione è solo amministrato. Nel caso del 13enne, la barista scalina ha una sola esimente legata al fatto che il ragazzino l’ha ingannata dicendole che la Sambuca era per il papà che l’aspettava fuori dal bar.