Chieti, Di Lorenzo rinuncia alla Camera di Commercio

L’ex manager ritira la candidatura dopo l’apertura del contenzioso con Honda. E la Confindustria provinciale al suo posto lancia il nome di Paolo Primavera

CHIETI. Silvio Di Lorenzo ritira la candidatura al rinnovo della carica di presidente della Camera di commercio di Chieti. Come suo successore Confindustria sosterrà il presidente provinciale degli imprenditori, Paolo Primavera. E’ la soluzione maturata in seno all’Associazione degli industriali di Chieti al “caso Di Lorenzo”, scoppiato dopo la decisione di Honda di uscire da Confindustria e denunciare l’ex vice presidente di Honda Italia al Tribunale delle Imprese dell’Aquila, citandolo per 10 milioni di euro di danni. Da giorni circolava l’ipotesi che Confindustria Chieti potesse ritirare l’appoggio alla rielezione di Di Lorenzo alla presidenza dell’ente camerale. Questo nel tentativo di ottenere la permanenza di Honda nell’associazione. Ma non è stato necessario.

A togliere le castagne dal fuoco è stato lo stesso Di Lorenzo che ieri, nel giorno dell’assemblea generale di Confindustria Chieti a Mozzagrogna, ha ufficializzato il passo indietro con una lettera inviata agli organi di informazione: «Ho maturato, sia pure con grande sofferenza, la decisione di ritirare la mia disponibilità al rinnovo della carica di presidente della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Chieti», è l’incipit di Silvio Di Lorenzo, «poiché intendo privilegiare tale istituzione rispetto alle mie questioni personali, salvaguardando, e sino alla fine, l’onore, il decoro e la reputazione dell’ente, che voglio così preservare dagli effetti negativi della campagna mediatica in atto». «Sono state mosse al mio riguardo gravi accuse da parte di Honda Italia», sostiene l’ex manager della multinazionale giapponese, «risponderò nelle sedi opportune». Non intendo, in altre parole, procedere a colpi di comunicati stampa», aggiunge, rammaricandosi della pubblicazione di «ampi stralci dell’atto di citazione dinanzi al Tribunale delle Imprese dell’Aquila, che è un atto di parte e non una sentenza di condanna».

«Solo su un punto intendo soffermarmi», sottolinea ancora Di Lorenzo, «Ho letto che “Honda avrebbe subito una pesantissima diminuzione delle sue capacità di fare investimento e creare lavoro dentro e fuori l’azienda. Ebbene, Honda Italia anche grazie al mio modesto contributo ha fatturato negli anni miliardi di euro ed ha prodotto utili per svariati milioni. Tali mie affermazioni trovano immediato riscontro nei bilanci della società. Personalmente», continua l’ex dirigente, «ho sempre lavorato per gli interessi di Honda Italia e per il territorio. E sono fermamente convinto che “notizie” come queste, strumentalmente propalate ed orientate al raggiungimento di fini obliqui, creino gravissimo nocumento non solo ai soggetti interessati, ma a tutto il sistema produttivo ed associativo, in un momento in cui tutti dovrebbero avere a cuore non interessi particolari ma lo sviluppo e la crescita generale. Tutto», conclude, «sarà chiarito nelle sedi opportune».

Nel pomeriggio a Mozzagrogna, intanto, preso atto del passo indietro di Di Lorenzo, la giunta di Confindustria Chieti ha deliberato di sostenere la candidatura di Primavera alla presidenza della Camera di commercio. «Ringrazio il presidente Di Lorenzo per il passo indietro che ha fatto», dice lo stesso Primavera, il cui mandato a Confindustria Chieti terminerà alla fine dell’anno, «ha salvaguardato l’interesse dell’associazione con un atto di grande responsabilità che ristabilisce un clima di serenità. Lo ringrazio anche per il lavoro che ha svolto in questi anni».

Stefania Sorge

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