il fatto

Chieti, il vescovo chiude la casa d’accoglienza per ex prostitute e senza casa

Bruno Forte sospende il direttore della Mater Populi Teatini. Spuntano le strane accuse di un’ex vittima di D’Agostino

CHIETI. Perché monsignor Bruno Forte decide, dalla sera alla mattina, di chiudere la casa che accoglie e tenta di riabilitare ex prostitute, ex detenuti e ragazze madri senza casa e disperate? Perché l’arcivescovo dà il benservito a Mario Olivieri, 40 anni, direttore della Mater Populi Teatini, di via Cesare de Lollis, sospeso sine die dal suo incarico? La Curia teatina è in fermento per una storia che rischia di esplodere creando uno scandalo senza precedenti. Ma che per ora è coperta dal riserbo. E’ una vicenda che tira in ballo vendette e nientemeno che una delle vittime del caso Ivo D’Agostino, l’ex assessore comunale coinvolto nell’inchiesta sulle case popolari in cambio di sesso, che ha patteggiato la pena, diventata definitiva, e ora attende l’affidamento ai servizi sociali.

Qual è il collegamento tra le due storie? Dalla Curia trapelano le prime indiscrezioni. Si parla di una delle sei donne, grandi accusatrici dell’ex assessore, che si sarebbe presentata, non più di due settimane fa, in Curia per accusare questa volta l’ex direttore Olivieri di un retroscena che lo coinvolge, nella sua sfera di vita privata, con la stessa donna. Oltre non possiamo andare.

Ma le dichiarazioni di lei, che non è straniera ma è teatina, non sono passate inosservate visto che, nel giro di pochi giorni, il direttore della casa d’accoglienza, dove per un periodo ha vissuto anche quella donna, ha improvvisamente perso il posto. E la Mater Populi Teatina è stata chiusa, con i suoi venti ospiti, uomini e donne, trasferiti d’urgenza alla Casa di Betlemme, di don Benzi, che si trova alla Civitella, e nel Villaggio della Speranza di suor Vera D’Agostino a Brecciarola.

Ieri, verso le 11, una Panda della Caritas era ferma davanti alla casa di via De Lollis. «Scusi, è possibile parlare con Olivieri?», abbiamo chiesto a un volontario che stava svuotando le dispense dal cibo per caricarlo sulla Panda. «Olivieri non lavora più qui. Cercatelo a casa», è stata la risposta. Ma state chiudendo la Mater Populi? «Solo per qualche giorno, devono fare dei lavori», ha risposto ancora, con voce che però tradiva un evidente imbarazzo. Negli ambienti della Curia c’è anche chi sostiene che Olivieri sia in realtà un capro espiatorio e che il collegamento fatto dalla donna con la vicenda D’Agostino sia un depistaggio. I retroscena della vicenda sono più complessi. Qualcuno li definisce persino scabrosi. Retroscena che partono dall’arresto, prima di Natale, di un ex detenuto, accusato di tentata estorsione, che lavorava per la Caritas in base a un progetto di recupero. Gli sviluppi sarebbero imminenti.