Chieti, indette le elezioni universitarie: si vota dal 16 maggio

Trinchese presenta il suo programma: punta sulla discontinuità, su un nuovo clima di fiducia e sull’apertura al territorio

CHIETI. Per scegliere il nuovo rettore urne aperte da martedì 16 maggio. Il decano Michele Vacca ha indetto ufficialmente le elezioni nella giornata di ieri, pubblicando anche i nomi della Commissione elettorale centrale e della Commissione di seggio e scrutinio. La macchina amministrativa, nel frattempo, torna pienamente operativa grazie alla nomina del funzionario Lucia Mazzoccone come sostituta del direttore generale e sull’operato di Vacca. Intanto la campagna elettorale entra nel vivo con il candidato rettore Stefano Trinchese che rende noto il proprio programma.

IL VOTO. Il regolamento di ateneo prevede che diventa rettore chi raggiunge la maggioranza nelle prime tre sessioni di voto. Se nessuno ci riesce, alla quarta sessione ci sarà un ballottaggio tra i due candidati più votati. La prima votazione è prevista per il 16, la seconda per il 17, la terza per il 18 e il ballottaggio per il 19. Urne aperte dalle ore 8.30 alle 19 nell’auditorium del rettorato del campus teatino. Possono votare i professori, i collaboratori linguistici (cel), il personale e i membri della Consulta degli studenti. Il sistema di voto è ponderato, nel senso il voto dei dipendenti e dei cel vale di meno di quello del corpo docente. Sono sei, al momento, i candidati rettori: Sergio Caputi, Luigi Capasso, Stefano Trinchese, Liborio Stuppia, Paolo Fusero e Michele Rea. Ma le candidature vanno presentate ufficialmente entro il prossimo 14 aprile.

La Commissione elettorale centrale è presieduta dalla docente Anna Morgante e composta dai docenti Angela Di Baldassarre e Matteo Neri, dalla ricercatrice Ottavia Aristone, dalla dipendente Annamaria Imperio e dallo studente Giuseppina Runci. Segretario è il dipendente Enzo Fimiani. La Commissione di scrutinio è presieduta dalla professoressa Amalia Cataldi e composta dai docenti Michelina Venditti e Antonio Ferretti, dalla ricercatrice Ines Bucci, dalla dipendente Anna Rita Tomei e dallo studente Alfonso Tricarico. Segretario è il dipendente Francesco Di Giovanni. Sia per la Commissione elettorale che per quella di scrutinio sono stati nominati anche i sostituti.

IL PROGRAMMA DI TRINCHESE. 8 pagine, 10 punti e il monito di Alfred Tennyson “Coraggio Amici: lottare, cercare, trovare: cedere mai”. Il direttore del dipartimento di Lettere Trinchese presenta in questo modo il proprio programma elettorale. Non solo un programma, ma anche un «vademecum identitario, una road map entro la quale rintracciare i punti miliari di un percorso di crescita, per un nuovo posizionamento strategico della nostra università, che si rivolge a tutte le categorie: docenti e ricercatori, dipendenti e studenti».

DA DOVE SI PARTE E DOVE SI VA. Il programma si apre con la descrizione dello stato attuale dell’ateneo. «Il mandato rettorale che si è chiuso traumaticamente è stato tormentato, specie negli ultimi anni, da una condizione di elevata conflittualità»: questo il punto di partenza. Per invertire la rotta, occorre «una scelta di netta discontinuità; coagulare un'ampia partecipazione, ma governare il processo esecutivo; ripristinare condizioni di giustizia per il personale dipendente; stimolare le responsabilità e le potenzialità di ciascuno; recuperare e mettere a profitto le migliori eccellenze; offrire certezze e speranze soprattutto agli studenti e alle loro famiglie». Il professore ipotizza una «governance partecipata, non solitaria né autoritaria, che sappia ascoltare, avviando una gestione convintamente democratica». Importanti per lui sono il ripristino delle regole e dei ruoli, l’instaurazione di un «clima di reciproca comprensione e fiducia» e la «condivisione dei criteri».

I DIPENDENTI. Trinchese intende tutelare al massimo il personale dell’ateneo. Vuole restituire dignità e chiudere con la «cultura del sospetto», favorendo un clima «di fiducia reciproca e un sentimento di orgoglio di appartenenza, non già di sottomissione». L’esempio che utilizza è mutuato da una delle polemiche degli anni scorsi, quella sull’impianto di videosorveglianza: le telecamere, dice, vanno orientate verso l'esterno contro eventuali intrusioni, «non più per forme di controllo interno!». Trinchese promette anche la restituzione dell’Ima, l’introduzione di sistemi compensativi di welfare d'ateneo, la cessazione di «qualsivoglia intimazione di recupero di fondi», la «risoluzione della condizione e remunerazione dei cel», «la realizzazione delle chiamate di tutti gli oltre 70 idonei interni», politiche di reclutamento per ricercatori, l’incremento dei fondi per gli assegni di ricerca, un limite degli incarichi al personale amministrativo, la nomina di quattro dirigenti di area e scatti stipendiali per docenti e ricercatori.

STUDENTI E TERRITORIO. Con i ragazzi il professore vorrebbe stringere un vero e proprio «patto» a loro tutela. Promette anche un casa dello studente sia a Chieti che a Pescara e sforzi per l’internazionalizzazione. Quanto all’apertura al territorio, il professore aderisce alla proposta di Leonardo Mastropasqua di «includere negli ospedali di 2° livello le cliniche universitarie». Trincese ipotizza pure la realizzazione di un Centro Grandi Attrezzature, per dotarsi di importanti apparecchiature competitive da mettere a servizio di tutti ricercatori.